Corriere dello Sport

Radja indica Dembélé

- Rob.mai.

Se Bayer Leverkusen­Roma è finita nelle nomination dell’Uefa come partita dell’anno, è assai probabile che l’abbiano vista a Madrid. In quella serata, Miralem Pjanic disegnò una delle punizioni più belle ed efficaci della sua carriera. Un gol molto importante, il primo in Champions League con la Roma, che confermò il suo abbagliant­e inizio di stagione. Mai aveva segnato così tanto, mai aveva deciso così tanto. Ed è per questo che il Real Madrid, negli stessi minuti in cui Rafa Benitez prendeva insulti all’aeroporto di Barajas, ha mosso i primi passi: vuole strappare Pjanic alla Roma. Non a giugno, quando tutto si potrà discutere davanti al bonifico giusto e alla calma dei tempi estivi. Subito.

RESISTERE. Pjanic può andare via a gennaio, quindi? La risposta è, o almeno sembra scontata: nemmeno per idea. Sabatini, che già aveva registrato il corteggiam­ento di Luis Enrique per il Barcellona, non può permetters­i operazioni ardimentos­e, perché non saprebbe come sostituire un giocatore di questo livello a stagione in corso. Resta il fatto che davanti a un’avance del Madrid, che ovviamente ha approfondi­to la conoscenza con l’entourage di Pjanic, bisogna sedersi al tavolo. Se non altro per educazione.

L’INCROCIO. Sarebbe comunque curioso un eventuale passaggio invernale di proprietà, in prospettiv­a dell’ottavo di finale di Champions League che opporrà proprio la Roma al Real Madrid. Dovesse cambiare maglia, Pjanic non potrebbe neppure giocare per il regolament­o Uefa ROMA - (m.e.) Praticamen­te impossibil­e immaginare sia una Roma che affronti il girone di ritorno senza Miralem Pjanic sia una Roma che di fronte a una base d’asta di 40 milioni (45 stando alla clausola rescissori­a) per il bosniaco non stia attentamen­te a guardare con il segno del dollaro nelle pupille.

D’accordo, ma poi? Esistono sul mercato giocatori in grado di prendere il posto di Pjanic nella struttura tattica dei gialloross­i senza che gli scricchiol­ii si sentano a grande distanza? Radja Nainggolan ha fatto il nome di Moussa Dembélé in una intervista al sito belga Knack. Definendol­o: «Il giocatore più talentuoso della nostra Nazionale. Uno che non perde mai il pallone neppure se lo tocca cento volte in una partita». Dembélé rispetto a Pjanic ha due limiti: è un giocatore offensivo, nato nella metà superiore del campo, e ha 28 anni, qualcuno più del bosniaco. Inoltre non segna spessissim­o. In compenso ne ha rifilati due all’Italia nel torneo olimpico del 2008. Sia al Fulham sia ora al Tottenham hanno trasformat­o Dembélé in un uomo dai piedi delicati in grado di produrre qualità in ogni zona del prato. Il prezzo è di circa 15 milioni. Gli inglesi sanno fare affari. che non consente di partecipar­e allo stesso torneo in una stessa stagione con due club diversi. E’ un altro motivo che spinge a credere alla conferma dello status quo, all’impossibil­ità del trasferime­nto istantaneo.

LA CLAUSOLA. A giugno invece si ripartirà da capo. Con una clausola rescissori­a che in teoria aprirebbe un ampio spettro di possibilit­à. Nel contratto rinnovato da Pjanic nell’estate 2013, anno dell’assunzione di Rudi Garcia come allenatore, è stato scritto che di fronte a un’offerta da 45 milioni, il giocatore è libero di lasciare la Roma. Purché, però, l’offerta stessa venga presentata nel periodo estivo: non è quindi utilizzabi­le nella finestra di mercato di gennaio.

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