Corriere dello Sport

Lo sport si ribella «Mai più un caso Locri»

Malagò: «Il Coni vuole vedere le ragazze in campo il 10 gennaio»

- Di Daniela Gangemi

Indignazio­ne e solidariet­à. Il mondo dello sport, quello della politica, la società civile: tutta Italia si è unita al coro di stupore, sdegno e appunto sostegno alla dirigenza dello Sporting Locri, la squadra femminile di calcio a 5 di serie A minacciata da ignoti al punto di convincere il presidente Armeni a sospendere l’attività e chiudere il club. Un coro intonato e unanime che non si ferma alle parole per un atto vergognoso, ma che va oltre, fino a scatenare una reazione autentica, vera, probabilme­nte inattesa dagli stessi autori delle inaudite minacce.

IN CAMPO. Giovanni Malagò, presidente del Coni anticipa tutti con una richiesta precisa: «Il 10 gennaio, alla ripresa del campionato, voglio vedere le ragazze in campo contro la Lazio. Lo sport italiano è al fianco della società e delle atlete che non devono assolutame­nte cedere a questi vergognosi gesti». Una vicinanza condivisa dalla stesso

Foto di gruppo dello Sporting Locri, la squadra femminile di calcio a 5 chiusa per... minacce

Governo che ha reagito alla vicenda con un tweet del Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: «Vicini alle ragazze di #Locri. Vi vogliamo in campo!».

TUTTI A LOCRI. Ancora più propositiv­o l’intervento del presidente della Federcalci­o, Carlo Tavecchio, coinvolto tempo fa in una polemica sul calcio

femminile, e che ora ha l’opportunit­à di dimostrare in maniera concreta la sua consideraz­ione di quello stesso ambiente che alcune sue battute avevano fatto fraintende­re. Per Tavecchio, c’è una sola maniera per combattere le minacce alla squadra di Locri: «Andremo in Calabria con la Nazionale femminile di Calcio a 5 per testimonia­re tutto il no- stro sostegno, affinché nel meridione d’Italia non si spenga una bella realtà di sport in rosa. Massima solidariet­à allo Sporting Locri, ai suoi dirigenti e alle sue tesserate, la Figc è al loro fianco». Sostegno riaffermat­o da Rosella Sensi, delegato della Federcalci­o per lo sviluppo: «Ci dispiace per il mondo civile perché si deve poter praticare lo sport liberament­e e anche come responsabi­le dello sviluppo del calcio femminile, perché è una realtà che troppo spesso manca al Sud. Il mio invito è quello di continuare come ha detto il presidente Malagò, scendendo in campo il prossimo 10 gennaio. Tifiamo tutte per loro». Concetto che vale anche per il presidente della Divisione Calcio a 5, Fabrizio Tonelli: «Mi metto a disposizio­ne della società e delle istituzion­i per ogni iniziativa che permetta la prosecuzio­ne dell’attività».

L’APPELLO. Dalla concretezz­a al sentimento: il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Antonio Cosentino e quello del Comitato Regionale Mirarchi, lancia un appello a tut- to il calcio italiano affinchè si stringa attorno alla società calabrese: «Pur comprenden­do pienamente lo stato d’animo ed il peso della responsabi­lità del presidente Armeni, mi auguro che possa desistere dal proposito di ritirare la squadra dal campionato. Sarebbe un segnale in grado di dare coraggio a tutti quelli che non vogliono cedere alle minacce ed alla prepotenza». Ieri pomeriggio Cosentino e Mirarchi hanno fatto visita alla società e alla squadra ed hanno incontrato il sindaco e l’amministra­zione comunale di Locri. Dall’incontro è emersa la volontà da parte di tutte le istituzion­i di fare quadrato per dare sostegno al club, come dimostrano le parole del Presidente del Consiglio regionale della Calabria Nicola Irto: «Lo Sporting Locri è una delle più belle realtà sportive della nostra regione. Condanniam­o le gravi minacce indirizzat­e al presidente della società, Armeni, a cui esprimiamo la nostra solidariet­à e rivolgiamo l’appello a non chiudere. Sarebbe una sconfitta per tutti noi».

Tavecchio, n.1 Figc «Nazionale donne presto a Locri» Il Ministro Giannini «Siamo vicini»

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