Lo sport si ribella «Mai più un caso Locri»
Malagò: «Il Coni vuole vedere le ragazze in campo il 10 gennaio»
Indignazione e solidarietà. Il mondo dello sport, quello della politica, la società civile: tutta Italia si è unita al coro di stupore, sdegno e appunto sostegno alla dirigenza dello Sporting Locri, la squadra femminile di calcio a 5 di serie A minacciata da ignoti al punto di convincere il presidente Armeni a sospendere l’attività e chiudere il club. Un coro intonato e unanime che non si ferma alle parole per un atto vergognoso, ma che va oltre, fino a scatenare una reazione autentica, vera, probabilmente inattesa dagli stessi autori delle inaudite minacce.
IN CAMPO. Giovanni Malagò, presidente del Coni anticipa tutti con una richiesta precisa: «Il 10 gennaio, alla ripresa del campionato, voglio vedere le ragazze in campo contro la Lazio. Lo sport italiano è al fianco della società e delle atlete che non devono assolutamente cedere a questi vergognosi gesti». Una vicinanza condivisa dalla stesso
Foto di gruppo dello Sporting Locri, la squadra femminile di calcio a 5 chiusa per... minacce
Governo che ha reagito alla vicenda con un tweet del Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: «Vicini alle ragazze di #Locri. Vi vogliamo in campo!».
TUTTI A LOCRI. Ancora più propositivo l’intervento del presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, coinvolto tempo fa in una polemica sul calcio
femminile, e che ora ha l’opportunità di dimostrare in maniera concreta la sua considerazione di quello stesso ambiente che alcune sue battute avevano fatto fraintendere. Per Tavecchio, c’è una sola maniera per combattere le minacce alla squadra di Locri: «Andremo in Calabria con la Nazionale femminile di Calcio a 5 per testimoniare tutto il no- stro sostegno, affinché nel meridione d’Italia non si spenga una bella realtà di sport in rosa. Massima solidarietà allo Sporting Locri, ai suoi dirigenti e alle sue tesserate, la Figc è al loro fianco». Sostegno riaffermato da Rosella Sensi, delegato della Federcalcio per lo sviluppo: «Ci dispiace per il mondo civile perché si deve poter praticare lo sport liberamente e anche come responsabile dello sviluppo del calcio femminile, perché è una realtà che troppo spesso manca al Sud. Il mio invito è quello di continuare come ha detto il presidente Malagò, scendendo in campo il prossimo 10 gennaio. Tifiamo tutte per loro». Concetto che vale anche per il presidente della Divisione Calcio a 5, Fabrizio Tonelli: «Mi metto a disposizione della società e delle istituzioni per ogni iniziativa che permetta la prosecuzione dell’attività».
L’APPELLO. Dalla concretezza al sentimento: il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Antonio Cosentino e quello del Comitato Regionale Mirarchi, lancia un appello a tut- to il calcio italiano affinchè si stringa attorno alla società calabrese: «Pur comprendendo pienamente lo stato d’animo ed il peso della responsabilità del presidente Armeni, mi auguro che possa desistere dal proposito di ritirare la squadra dal campionato. Sarebbe un segnale in grado di dare coraggio a tutti quelli che non vogliono cedere alle minacce ed alla prepotenza». Ieri pomeriggio Cosentino e Mirarchi hanno fatto visita alla società e alla squadra ed hanno incontrato il sindaco e l’amministrazione comunale di Locri. Dall’incontro è emersa la volontà da parte di tutte le istituzioni di fare quadrato per dare sostegno al club, come dimostrano le parole del Presidente del Consiglio regionale della Calabria Nicola Irto: «Lo Sporting Locri è una delle più belle realtà sportive della nostra regione. Condanniamo le gravi minacce indirizzate al presidente della società, Armeni, a cui esprimiamo la nostra solidarietà e rivolgiamo l’appello a non chiudere. Sarebbe una sconfitta per tutti noi».
Tavecchio, n.1 Figc «Nazionale donne presto a Locri» Il Ministro Giannini «Siamo vicini»