Armeni choccato dai riferimenti alla figlia: «Grazie dell’affetto però non torno indietro»
- Minacce e intimidazioni ripetute più volte nelle ultime settimane. Biglietti con scritte minatorie lasciati sui parabrezza delle auto di Ferdinando Armeni e Giovanni Primerano, rispettivamente presidente e vice dello Sporting Locri, squadra femminile di serie A di calcio a 5. Così è cominciato il calvario di dirigenti e giocatrici del club calabrese. Le prime minacce erano state respinte al mittente: «perché non saranno certamente questi atti vili a fermare il percorso sportivo e sociale di una squadra che in 5 anni ha dato lustro alla città di Locri e all’intera regione», aveva tuonato Armeni dieci giorni fa. L’ultimo grave episodio dello scorso 23 dicembre ha però convinto il presidente, proprio il giorno di Natale, a ritirare la squadra dal campionato e chiudere l’attività. La sua macchina, parcheggiata a poca distanza dal negozio di proprietà, è stata trovata con un pneumatico squarciato e con l’ennesimo biglietto sul parabrezza, stavolta dal lato passeggeri dove era collocato il seggiolino della figlia di 3 anni e mezzo. Il messaggio? Ancora più esplicito degli altri: «Forse non siamo stati chiari. Lo Sporting Locri va chiuso. Resterai a terra come queste ruote...... chi si siede qui solitamente?».
Da qui la denuncia alle forze dell’ordine e la decisione di chiudere: «Siamo rammaricati - dice Armeni - di dover lasciare dopo essere diventati la squadra rivelazione della serie A. Non riusciamo a capire quali interessi ci possano essere da parte di chi vuole ostacolare un’attività sportiva, dal momento che il nostro è solo un hobby, una passione. Non è accettabile che si possa correre il rischio di essere colpiti nei nostri affetti più cari. Non ce la sentiamo di andare avanti come se nulla fosse accaduto». Sul sito della società calabrese è apparsa la scritta “Chiuso per dignità”. Nemmeno gli interventi di ieri sembrano aver fatto recedere Armeni dal suo proposito: «Ringrazio tutti, ma non c’è più la serenita’ d’animo. Mi fa piacere ricevere tanto affetto, ma se qualcuno volesse la squadra sarei disposto a cederla. Ci prendiamo comunque qualche giorno di tempo per riflettere insieme alla dirigenza. Ma occorrono delle risposte da parte di tutti». Nel frattempo, il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino ha disposto “adeguate misure di protezione” nei confronti della dirigenza dello Sporting Locri, che nei prossimi giorni sarà ascoltata dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. (d.g.)