RASTELLI-JURIC SINO ALLA FINE E LA LUNGA NOTTE DEL BARI
SANT’ELIA DA RECORD. Record di spettatori, infatti, con lo stadio praticamente tutto esaurito per festeggiare la capolista che ha atteso finmo al 25' per raddoppiare. Farias, schierato di nuovo seconda punta dopo qualche apparizione a supporto degli attaccanti, ha lavorato bene un bel pallone sulla trequarti ed ha lasciato partire un destro velenoso dai venti metri che ha beffato il portiere della Pro Vercelli per la determinante deviazione di Munari.
QUALCHE SBADIGLIO. Il doppio vantaggio e l'incapacità degli avversari di impensierire Storari, impegnato una sola volta dalla lunghissima distanza da un destro di Scavone, ha portato gli uomini di Rastelli a tirareun po' i remi in barca. Atteggiamento comprensibile dopo un intero girone condotto a mille, ma che non è piaciuto al tecnico di Torre del Greco che ha provato a sbracciarsi in panchina per far tenere ai suoi alto il livello di concentrazione. Ma oltre ad una supremazia territoriale e ad un palleggio praticamente infinito, i rossoblù non hanno quasi mai trovato delle trame efficaci di gioco tanto da portare il pubblico a qualche mugugno. A tempo ormai scaduto, Fossati ha fatto tris, raccogliendo una palla in area di Farias e poggiando, di piatto destro, alle spalle del portiere avversario.
Un fine anno vibrante grazie al calciopanettone. Non solo per l’avvincente sfida in vetta tra il Cagliari di Rastelli, concreto e spettacolarissimo, e un Crotone audace e spericolato, divisi dalla miseria di un punto in classifica e pronti ancora a sopraffarsi alla ripresa delle ostilità. Il tecnico corallino regola in scioltezza anche lo spigoloso Foscarini, Juric passa a Chiavari e resta con il fiato incollato sul collo della capolista in attesa del match di ritorno alla ripresa allo Scida che si annuncia incredibilmente spettacolare con la seconda contro la prima della classe in campo. Cosa chiedere di più?
A proposito di panettoni e spumanti, va di traverso a Nicola quello barese, mentre la squadra biancorossa ancora una volta non fa più le bollicine promesse a inizio campionato dopo una campagna acquisti, almeno sulla carta, pirotecnica. La sconfitta di Trapani, la terza consecutiva, è il capolinea dell’allenatore piemontese che in questi quattro mesi non ha saputo dare un gioco brillante a una formazione che ha vissuto, però, su un equivoco di fondo: ma davvero tanti nomi eccellenti sono adatti a questa B? Nicola ci avrà messo di suo, ma prima di questo dicembre indecente è stato incollato lassù. Giusto dargli il benservito? Il dubbio rimane mentre alle porte di Bari è lunga la lista dei possibili successori. La società si è riservata di prendere una decisione senza fretta. Perché sbagliare sarebbe fatale per una società ancora non del tutto strutturata e forte per le ambizioni che deve avere una città come Bari, una delle capitali del Sud scivolata al sesto posto in classifica, agganciata dal Brescia, scavalcata da Novara e Pescara. Già, il Pescara: Oddo fa sul serio e si ricandida per i play off inguaiando un Latina poco più che orgoglioso catapultato dall’ennesima sconfitta in casa in piena bagarre salvezza. Appena più su di una Salernitana condannata al 95’ da un rigore che fa urlare i campani pronti a una rivoluzione tecnica dalla quale dovrebbe salvarsi solo Torrente. Basterà?