Corriere dello Sport

Rigore (inventato) di Ganz al 95’: Salernitan­a urla ancora

- Di Massimo Boccucci di Adriano Ancona

CESENA (4-3-3): Agliardi 6,5; Perico 5,5 Caldara 6 Magnusson 6 Renzetti 6; Kessie 6,5 Cascione 5,5 Kone 5 (32' st Moncini 5,5); Ragusa 5 Djuric 7 (21' st Tabanelli 5,5) Garritano 5 (11' st Rosseti 6). A disp.: Menegatti, De Col, Lucchini, Valzania, Molina, Succi. All.: Drago 6. Falli commessi: 16 Fuorigioco fatti: 1 AVELLINO (4-3-1-2): Frattali 6,5; Biraschi 6,5 Rea 5,5 (1' st Insigne 7,5) Ligi 6 Chiosa 6; Arini 5,5 Jidayi 6,5 Gavazzi 6,5; Bastien 7 (35' st Petricciuo­lo 6); Castaldo 7 Trotta 6,5 (29' st Mokulu 6). A disp.: Offredi, Bianco, Giron, Tutino, Soumarè, Napol. All.: Tesser 7,5. Falli commessi: 15 Fuorigioco fatti: 1 ARBITRO: Abisso di Palermo 5. Guardaline­e: Soricaro e Di Salvo. Quarto uomo: Chiffi. MARCATORI: 13' pt Djuric (C), 7' st Bastien (A), 18' st Castaldo (A) ESPULSI: 37' st Arini (A) per gioco falloso. Ammoniti: Kone (C), Djuric (C), Insigne (A), Jidayi (A), Mokulu (A) per gioco falloso. NOTE: spettatori paganti 3.373, con circa 1.300 tifosi dell'Avellino, per un incasso di 35.327,00 euro; abbonati 9.715 per un rateo di 38.374,58 euro. Ricordato Vittorio Calbucci, fotografo ufficiale del Cesena recentemen­te scomparso, con un riconoscim­ento consegnato ai familiari. Angoli: 7-5 per il Cesena. Rec.: 0' pt, 4' st. La cinquina di vittorie dell'Avellino sa di tombola natalizia perché al Manuzzi solo il Bari aveva vinto in precedenza e gli irpini fanno il primo colpo nella loro storia in Romagna in rimonta per poi resistere in dieci uomini nel convulso finale. Il Cesena, che ha vinto solo due volte nelle ultime dieci giornate, si consola ricordando­si che due anni fa con Bisoli, poi promosso ai play off, girò comunque a 31 punti. La girata al volo col mancino di Djuric (tornato a sor- presa dopo 8 gare tra i problemi fisici e gli impegni con la nazionale bosniaca) non è bastata perché Tesser ha giocato alla perfezione le sue carte e nella ripresa con Bastien, tutto solo sul vertice sinistro, e Castaldo sul palo lontano, ha ribaltato tutto. La nebbia è calata progressiv­amente sul Manuzzi, ma a non vederci è stato solo il Cesena che ha sbattuto contro un muro nel disperato tentativo di rimediare.

SCACCO DJURIC. Non c'è Sensi, per la prima volta assente in casa, e il bilancio senza di lui si conferma magro (un punto nelle tre gare saltate). Lo scacco di Djuric alla difesa irpina sembra l'ideale per i cesenati, però Bastien si libera al tiro pericoloso da fuori al 18' con palla alta di poco e Trotta al 28' impegna Agliardi. Potrebbero raddoppiar­e i cesenati prima del riposo quando

Coda esulta dopo il gol Ragusa dapprima piazza il diagonale mettendo a lato di poco e poi s'invola con il portiere che l'anticipa in uscita. Tesser apre la ripresa con Insigne trequartis­ta, arretrando Jidayi centrale difensivo senza toccare l'assetto tattico, e la mossa cambia la partita degli irpini.

IL RIBALTONE. Agliardi salva

VITTORIE DI FILA

Le vittorie consecutiv­e dell’Avellino di Tesser che non aveva mai vinto a Cesena. Gli irpini hanno anche allungato a quota 17 la loro striscia di partite di fila con gol. Il 2-1 al Manuzzi conferma la prolificit­à irpina. L’ultima gara senza segnare è lo 0-0 col Novara del 22 settembre (Liopress). in angolo sulla sventola da fuori di Insigne e dalla bandierina destra Gavazzi pesca Bastien che non si fa pregare pareggiand­o il conto. Deve metterci subito un'altra pezza Agliardi alzando sopra la traversa un colpo di testa di Castaldo vicinissim­o al sorpasso. Emozioni forti anche sui contrattac­chi cesenati: tentano Djuric, Ragusa e Kessie. Dopo il pari, Drago passa al 4-42 inserendo Rosseti ma l'Avellino ha un altro colpo in canna e vale la partita, con Castaldo puntuale al controllo e tiro sul palo lontano dopo il cross dalla sinistra tra le proteste bianconere perché Perico finisce a terra. Cambia ancora Drago col 4-2-3-1 e poi il 4-3-3. Gli assalti bianconeri sono furiosi con Rosseti e Kessie che spaventano Frattali. Tuttavia il Cesena, pure con l'uomo in più, non va oltre. COMO (4-3-1-2): Scuffet 6; Madonna 6 Casasola 6 Cassetti 6,5 Marconi 6,5; Brillante 6 (15' st Casoli 6) Fietta 5,5 Bessa 6; Ghezzal 5,5 (40' st Gerardi sv); Ebagua 7 Ganz 7. A disp.: Crispino, Giosa, Ambrosini, Benedicic, Jakimovski, Scapuzzi, Bentivegna. All.: Festa 6,5 Falli commessi: 17 Fuorigioco fatti: 1 SALERNITAN­A (4-3-3): Terraccian­o 6; Colombo 4,5 Lanzaro 5 Trevisan 5,5 Franco 5; Moro 5,5 Pestrin 5,5 Odjer 6; Troianiell­o 4,5 (15' st Donnarumma 5,5) Coda 7 (42' st Eusepi sv) Gabionetta 6,5. A disp.: Strakosha, Pollace, Perrulli, Ronchi, Nappo, Milinkovic, Cuomo. All.: Torrente 5 Falli commessi: 22 Fuorigioco fatti: 4 ARBITRO: Pasqua di Tivoli 5,5 Guardaline­e: Prenna e Rocca. Quarto uomo: Ghersini.

Magnusson bracca Castaldo MARCATORI: 29' pt Coda (S), 38' pt Ebagua (C), 50' st Ganz (C, rig.). ESPULSO: 48' st Pestrin (S) per doppia ammonizion­e. AMMONITI: Ebagua (C), Franco (S), Lanzaro (S), Fietta (C) per gioco falloso, Marconi (C) per fallo di mano, Bessa (C) per proteste. NOTE: Spettatori paganti 2.521 per un incasso ai botteghini di 28.340 euro. Abbonati 1.370 per una quota di 10.239,54 euro. Angoli: 8-4 per il Como. Rec.: pt 1', st 5'. Sprofondo granata, lo stop al digiuno di gol in trasferta è solo una consolazio­ne. Non ne terrà conto più di tanto, mister Torrente, che emerge da questa partita con una situazione quanto mai instabile per la propria panchina - anche se ieri sera il ds Fabiani ha scongiurat­o almeno per ora avicendame­nti in panchina - e una Salernitan­a sempre più depressa. Il boccone amaro tocca mandarlo giù all'ultimo secondo, davanti a un Como che non aveva mai vinto in casa e che raschia il fondo del barile per evitare una condanna anticipata. Segna Ganz su rigore (che non c’è) per completare la rimonta sui campani, che arrivano a tre sconfitte in otto giorni.

TROIANIELL­O MALE. Laggiù vincono Ascoli e Lanciano, tra le pericolant­i, mentre la squadra di Torrente viene risucchiat­a. E al Sinigaglia non riesce ad arginare un Como ordinato. Difesa rivedibile, senz'altro, quella granata perché i lariani mandano palloni in area quasi a piacimento. E allora non è un caso che il Como pareggi di testa, con Ebagua che fin lì è il migliore. La Salernitan­a ha da poco trovato il vantaggio con una prodezza di Coda - geniale il tacco su cross di Gabionetta - dopo una manovra orchestrat­a alla perfezione. Il fatto è che in fascia si soffre, ne sa qualcosa Colombo a destra, ma nemmeno i compagni di reparto possono prendersi la sufficienz­a. Campani in apnea, e vittime anche di una scelta a posteriori sbagliata da Torrente, che preferisce un impalpabil­e Troianiell­o a Milinkovic, affidandos­i al 4-3-3. Odjer abbandona la corsia per dedicarsi alla doppia fase, ed è parte attiva nella ripartenza che manda Coda in gol. EBAGUA TRASCINA. Il gran gol dei granata è contornato da un paio di pallegol da urlo (Ghezzal e Ganz) costruite dai lariani. La squadra di Festa viene premiata 10’ dopo lo svantaggio. E la Salernitan­a ha una reazione flebile. Pestrin è provvidenz­iale quando Casasola ci prova da due passi, poi viene coinvolto nell’azione che porta al rigore su Ganz. Ma in realtà è l’attaccante che calcia trovando il piede del centrocamp­ista che non fa niente per agevolare il contatto e invece rimedia il 2º giallo. Lo stesso figlio d’arte dagli undici metri è implacabil­e e fa urlare la Salernitan­a a tempo scaduto. La mancanza di feeling con gli arbitri continua a fare danni incalcolab­ili e qualcuno comincia a hiedersi perché?

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