PJANIC IL REGNO SUPREMO
La filosofia del Comandante gli si addice alla perfezione
Nel cuore della Juve. La nuova creatura di Maurizio Sarri ruota intorno a Miralem Pjanic. Come nelle intenzioni del tecnico, fin dal suo sbarco sul pianeta bianconero. Ma il bosniaco ha bruciato le tappe, compiendo un ulteriore salto in alto. La filosofia del Comandante, evidentemente, gli si addice alla perfezione. Più palloni giocati, più coinvolgimento, più responsabilità, un modo differente di stare in campo rispetto al recente passato. Il numero 5 è stato sempre un punto fermo, uno degli insostituibili della corazzata juventina ma mai negli scorsi tre anni si era espresso a livelli così elevati e con questa continuità come in questo inizio di stagione. Il cambio nel modo di pensare lo ha portato ad essere sempre più indispensabile e decisivo. Prova ne è, ad esempio, l’azione che ha portato al raddoppio di Higuain contro l’Inter composta da 24 tocchi: bene, Pjanic in questa trama è ha effettuato 5 passaggi; un quinto dello sviluppo è passato da lui. «Il mio sogno è essere tra i migliori al mondo - afferma in un’intervista a Radio Sarajevo - Contro l’Inter abbiamo vinto meritatamente e siamo tornati al primo posto, dove dobbiamo essere. Vogliamo puntare a tutti i trofei, questo è l’obiettivo della Juve. I nostri obiettivi sono alti ogni anno, non soltanto in questa stagione. Ci proveremo anche stavolta».
CENTRO DI GRAVITA’. Mire è il centro di gravità della squadra campione d’Italia. Proprio come intende Sarri, che già con Jorginho, prima al Napoli e poi al Chelsea, aveva fatto scuola. I numeri contribuiscono a comprendere meglio il fenomeno e ce n’è uno che spiega più di tutti che cosa chiede il tecnico. Contro l’Inter, Pjanic ha effettuato 61 passaggi nella metà campo offensiva (86,9% riusciti), quasi il doppio del suo omologo nerazzurro Brozovic (36). Spesso e volentieri, lo juventino agisce oltre la linea mediana, accompagna gli altri centrocampisti nella pressione e nella riconquista alta del pallone, linfa vitale per fare ripartire immediatamente la manovra. Non è un caso: è il giocatore in A con più passaggi nella metà campo avversaria, 306. Nel complesso, a San Siro Pjanic ha toccato 100 palloni; contro la Spal erano stati 129. L’obiettivo è diventare “mister 150”, ovvero raggiungere quota 150 palloni a gara che Sarri ha posto come obiettivo ad inizio stagione. Finora, dopo 7 giornate, il suo totale ammonta a 608, secondo proprio dietro a Brozovic con 695. Anche nelle graduatorie di squadra, il regista primeggia. E’ il bianconero che vanta il maggior numero di passaggi riusciti - 473 (67,57 a partita), davanti ad Alex Sandro con 327 - il maggior numero di palloni recuperati, 54 (10 soltanto contro l’Inter), e cross (17, come Matuidi).
VERTICALE. La svolta è evidente, nel cucire il gioco ma anche nel contributo in interdizione. «Allegri mi chiedeva di cercare gli esterni alti, di cambiare lato; ora cerco più la verticalizzazione, perché ho tanti giocatori davanti a me che sanno muoversi bene tra le linee». Già, il gioco in verticale. I dati dicono: 26,71 verti
«Voglio essere tra i migliori al mondo e vincere la Champions con la Juve»
calizzazioni a partita, contro una media del ruolo di 9,49. Sempre più in verticale, sempre più verso l’alto. L’ultimo step? La Champions: «Vincerla è il mio sogno, speriamo di farcela quest’anno».
«Ora cerco più la verticalizzazione perché ho tanti giocatori davanti»