L’ambasciatore Buffon «La Juve mi entusiasma»
TORINO - «Questa Juve mi ha entusiasmato». Parola di Gigi Buffon. E se lo dice lui, il popolo bianconero può sognare. La vittoria sull’Inter è stata la prima grande svolta della stagione e il portierone è rimasto abbagliato dalla prova di forza dei compagni. «Pesa aver fatto quella prestazione - spiega dopo essere stato insignito del titolo di ambasciatore del World Food Program dell’Onu - E’ stato bello vedere la Juve giocare così, la personalità con cui ha interpretato la gara, come il gioco si snodava e fluiva. Sinceramente mi sono entusiasmato, come già con l’Atletico Madrid. E per me che sono juventino da 18 anni è un’emozione vedere i ragazzi che giocano con questa intensità, tecnica, qualità e piacere».
AL TOP. L’impressione è che, anche con il nuovo ciclo, stia nascendo qualcosa di grande. Buffon vede ancora margini di miglioramento e, come Chiellini ad inizio campionato, indica il periodo in cui la Juve sarà al top: «Serviranno ancora 2-3 mesi per arrivare al massimo ma per il momento stiamo correndo bene». Buffon applaude il timoniere del nuovo corso: «Sarri non mi ha stupito, perché una persona che conosciamo entrambi, il preparatore dei portiere del Napoli, Alessandro Nista, me l’aveva spiegato dettagliatamente e devo riconoscere che ha indovinato in pieno, partendo dal presupposto che è una persona estremamente intelligente. E lo sta confermando perché nel comportamento quotidiano, nel modo di gestire la squadra, di cambiare tatticamente a seconda delle qualità dei giocatori e delle esigenze del momento, si sta dimostrando un allenatore di primissimo livello». E ancora: «Il mister
«Ci vorranno ancora 2-3 mesi per avere il massimo, ma già corriamo bene»
«La partita di addio non è un atto dovuto ringrazio la Figc e il ct Quando smetterò...»
«Non ho l’illusione di salvare il mondo ma il mio contributo posso darlo, sì certo»
è una persona che ha idee chiare e c’è anche la predisposizione del gruppo ad apprendere qualcosa di diverso rispetto a questi ultimi dieci anni. E’ una filosofia che non avevamo mai conosciuto e ci piace. I grandi calciatori hanno bisogno di grandi stimoli. Una volta raggiunti quelli, le prestazioni arrivano». E infatti, dopo l’iniziale rodaggio, la Juve è esplosa a San Siro, contro quell’Inter che definisce «senza il minimo dubbio come la rivale numero uno per lo scudetto».
NUOVA VITA. Di stimoli, Gigi ne ha ancora davvero moltissimi, tanto che la sua nuova vita da “secondo” di Szczesny «sta andando molto bene». «Giustamente rileva - all'inizio nutrivo qualche perplessità su questo nuovo ruolo. Però ho realizzato che l'unica squadra per cui l’avrei fatto sarebbe stata proprio la Juve. Ho aspettato e ho avuto ragione». Ovvio che lo stimolo principale sia riuscire a vincere la Champions, obiettivo che ha pesato, insieme alla voglia di stare accanto ai figli, nel tornare a Torino. Gigi rileva: «Già dall’anno scorso vedo per le vecchie outsider di fare il colpo… gobbo (ride, ndr). Non vedo una squadra contro cui sei sicuro di farti male». Buffon si sente ancora giocatore: «Ho un ruolo tutt’altro che marginale, nonostante non sia protagonista assoluto settimanalmente». Infatti la possibilità di fare un’ultima passerella in Nazionale la considererà quando smetterà: «La partita d’addio è un qualcosa di non dovuto e che non chiedo. Se la Federazione e Mancini, che ringrazio, avessero quest'idea, accetterei nel momento in cui finirei di giocare».
AMBASCIATORE. L’entusiasmo di Gigi non deriva soltanto dalla Juve ma dal nuovo ruolo che ha assunto: da ieri è ufficialmente Goodwill Ambassador del World Food Program dell’Onu, la principale organizzazione umanitaria delle Nazioni Unite impegnata nell'assistenza alimentare ad oltre 90 milioni di persone colpite da conflitti e disastri naturali in 83 Paesi. «E’ una sfida che mi emozionerà. Non ho l’illusione di cambiare o salvare il mondo, ma di poter dare un piccolo contributo sono sicuro di sì».