Mertens: Come Diego qui in azzurro
NAPOLI - Scherza sempre. Sempre: scatto di gruppo dei giocatori della Nazionale belga reduci dalla vittoria di una della classiche sfide in famiglia, e sullo sfondo lui, Dries, che mostra le terga al vento. «Ecco una foto di me e della squadra vincente». Il profilo Instagram di Mertens va in tilt, commenti ironici e risate a gogò, ma al di là delle sue trovate è qualcos’altro a lasciare il segno. Un paio di frasi. La prima: «Voglio soltanto restare al Napoli». E poi: «I gol di Maradona? Ci penso, come no». Potrebbe agganciarlo magari imitandone una giocata, un gesto: «Perché no. Ma se voglio segnare con la mano, con il Var non sarà possibile!».
D10S E DR14S. E allora, la mano de D10s. Anzi, de Dr14s: si, perfetta coniugazione di nome e numero di maglia. Non resta che eguagliare Diego in fatto di reti e poi proseguire la scalata verso il record di Hamsik, realizzatore numero uno del Napoli in tutte le competizioni con 121 gol. A suo tempo e dunque innanzitutto il prossimo passo: Diego, certo, secondo in classifica con 115 graffi. Soltanto uno più di Mertens, terzo con 114: «Ripeto, certo che ci penso… Anche perché tutti mi parlano soltanto di questa cosa!». Sin dalla partita con il Brescia. «Sono molto orgoglioso di essere così vicino a una leggenda del genere: ho incontrato due volte Maradona e ne abbiamo parlato un po’», dice a Rtbf. Già, ma niente foto: «No, non ne abbiamo insieme: sapete come va, tutti a rompere le palle, tutti a chiedere una foto o un autografo, e io non volevo disturbarlo». Poi, l’immancabile battuta: citano la famosa partita con l’Inghilterra a Messico ’86, il gol del secolo e la Mano de Dios. E lui: «Non ci avevo pensato, magari provo a imitarlo. Ma c’è il Var!». E ancora: «Non ho visto il film su Diego, però mi piacerebbe. La mafia, comunque, è storia di 30 anni fa: da quando sono a Napoli non mi sono mai imbattuto in niente del genere».
VOGLIO NAPOLI. Dries è convinto anche di un'altra cosa. «Ho 32 anni ma mi sento meglio di molti ragazzi di 25 o 26 anni che incontro negli spogliatoi. Non mi sono mai sentito così bene: vivo il momento migliore della mia carriera e segno con facilità. Ho intenzione di giocare ancora a lungo». In azzurro, se possibile: «Non chiedo altro se non restare a Napoli, ma al momento non posso dire nulla». Il suo contratto scadrà a giugno 2020, la fine della telenovela si avvicina. «Sono belga, ma dopo 7 anni anche un quasi italiano: la pasta, il sole, i piccoli caffè. Non mi vedo in Cina, in Qatar e in nessun altro club italiano. E non credo proprio di chiudere la carriera in Belgio. Se me ne andassi, Napoli mi mancherebbe tanto».
«I gol di Maradona? Ci penso, ma non posso segnare di mano: c’è il VAR...»