Corriere dello Sport

Gazidis: «Elliott ha salvato tutto...» Boban-Maldini: «Il Milan è vivo»

«Siamo più forti di quanto visto Vogliamo andare in Champions»

- p.gua.

MILANO - C’era la dirigenza al completo ad accompagna­re Pioli nel suo primo giorno da allenatore da Milan: da Gazidis a Boban, da Maldini a Massara. Unico assente Scaroni, intervenut­o successiva­mente a Sky. Ebbene, l’occasione è servita per lanciare una serie di messaggi. Innanzitut­to quello per i tifosi da parte dell’ad rossonero Gazidis, che si è fatto tramite della volontà della proprietà: «Elliott ha ereditato un club sull’orlo del fallimento e quindi di una retrocessi­one in serie D, come è già accaduto a Parma, Napoli e Fiorentina. Abbiamo dovuto far fronte a enormi violazioni finanziari­e, che hanno condotto il club all’esclusione dalle competizio­ni europee, e a debiti, che abbiamo dovuto cancellare». Come dire: ora vi lamentate, ma realtà è che dovreste ringraziar­ci, perché abbiamo salvato il Milan. Sulle ambizioni del fondo americano, però, non ci devono essere dubbi: «Lo dimostra la volontà di investire 1,2 miliardi per uno stadio nuovo e per un progetto di rigenerazi­one di un’area intera, attraverso i quali fornire le basi per aumentare la capacità di acquistare nuovi calciatori e competere di nuovo nel mondo come un club leader di livello mondiale». Per il presente, comunque, il traguardo non è cambiato: «Questa estate, il Milan è stato il sesto club al mondo per quanto speso sul mercato. Nonostante un avvio di campionato deludente, la zona Champions è distante solo 4 lunghezze. Il cambio di allenatore nasce proprio dall’intenzione di combattere ancora per questo obiettivo».

SIAMO MEGLIO DI ADESSO. Insomma, se Giampaolo si è rivelato una scelta sbagliata, Pioli è stato chiamato per rimettere il Milan sulla pista che porta alla Champions. Al centro delle critiche per queste decisioni, però, sono inevitabil­mente finiti Boban e Maldini. Il pensiero del primo era noto e ieri non è stato tenero con il tecnico abruzzese, ormai ex rossonero: «Non siamo la squadra più forte del mondo ma non siamo neanche la squadra che si è vista finora. Con Pioli siamo convinti che si possa vedere un gioco migliore e qualità migliori rispetto a quanto visto finora». Il dirigente croato ha dribblato la questione Spalletti, che di fatto era il piano A per la panchina: «Non parlo di lui. La nostra scelta è stata Pioli». Mentre in merito alle critiche dei tifosi si è limitato a dire: «Rispetto il loro pensiero. Sono liberi di affermare ciò che vogliono. Mi auguro di convincerl­i a cambiare opinione al più presto». Infine, un chiariment­o sulla maggiore “urgenza” rispetto ad Elliott: «Siamo dirigenti, ma restiamo tutt’ora calciatori. E, da atleti, è normale avere più fretta, pur con la consapevol­ezza di avere a che fare con tante difficoltà, a cominciare dal Fair Play Finanziari­o. Se al Milan manca esperienza? Ribadisco che qualche elemento di quel tipo ci avrebbe fatto comodo, ma possiamo

Boban: «Non parlo di Spalletti, la scelta è stata Pioli e ora cresciamo in qualità»

comunque fare molto meglio di quanto fatto finora».

PASSATO COME GARANZIA. Maldini è stato appena più soft sul conto di Giampaolo: «L’ho difeso perché era giusto, almino fino a quando non abbiamo cambiato idea. Questo cambio non è un azzardo. Pensiamo di poter essere ancora protagonis­ti, altro che stagione già buttata. Pioli ha già dimostrato di poter dare una svolta subentrand­o in corsa. Le critiche non ci preoccupan­o, il nostro passato è la migliore delle garanzie e noi ci mettiamo la faccia. Siamo profession­isti da quando avevamo 16 anni. Non siamo qui ad aspettare altri 10 anni per tornare ad essere competitiv­i». Un pensiero anche per i giocatori, tanti dei quali sono apparsi bloccati: «Magari più che i problemi in campo hanno patito la situazione, il peso della maglia, San Siro».

PAZIENZA. Per concludere, ecco Scaroni, che ha voluto affrontare anche il tema legato al fatto che Pioli era individuat­o come interista: «Si era parlato anche di Spalletti che non era interista ma era stato all'Inter. Pioli mi sembra una persona seria e preparata. Sono fiducioso: la squadra c'è e i risultati arriverann­o. Ci vuole un pochino di pazienza. Il nostro obiettivo è tornare in Champions. E per convincere i tifosi esiste un solo modo: i risultati».

Maldini: «Noi siamo profession­isti dai 16 anni, il cambio non è un azzardo»

 ?? ANSA ?? Paolo Maldini (51 anni) e Zvone Boban (51) hanno in mano le sorti sportive del Milan e hanno deciso di esonerare Giampaolo per provare la carta Pioli
ANSA Paolo Maldini (51 anni) e Zvone Boban (51) hanno in mano le sorti sportive del Milan e hanno deciso di esonerare Giampaolo per provare la carta Pioli

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