Ha detto no al Liverpool per Bologna
Il manager che ha detto no al Liverpool per il Bologna si chiama Christoph Winterling, è nato a Kulmbach, in Germania, nel ‘72, si è laureato presso la Business School di Monaco di Baviera e attualmente è il direttore marketing e commerciale del club di Saputo. Dopo aver ricoperto lo stesso incarico in Sportfive, Siemens mobile, Adidas Italia e alla Roma, da dove è sbarcato al Bologna nel 2014, voluto fortemente dal presidente di allora Joe Tacopina. Come potete immaginare, portare avanti questo ruolo in Premier League, tra l’altro in una società prestigiosa e nobile come il Liverpool, che dopo aver vinto la Champions l’annata passata è oggi primo in classifica con distacco, sarebbe il massimo della vita per chi opera nel settore, eppure Winterling ha voltato le spalle ai Reds, nonostante gli fosse stata fatta una proposta estremamente gratificante: avrebbe dovuto gestire un budget da 200 milioni di euro. Perché avrebbe rinunciato a fare questo passo enorme per il suo percorso professionale? Per il Bologna, per Saputo, per la città, convinto com’è che con il passare del tempo anche questa società possa avere un futuro di luci, e anche per l’arrivo di Walter Sabatini. Un futuro non paragonabile a quello del Liverpool, s’intende, i traguardi raggiunti dal club inglese saranno irraggiungibili per il Bologna, ma ugualmente importante, perché anche un eventuale sbarco in Europa sarebbe già una conquista da sottolineare per una squadra che non la vive più da anni. Dai tempi di Giuseppe Gazzoni presidente e di Carlo Mazzone allenatore.
IL SEGRETO DEL SUCCESSO. Dal giorno del suo arrivo a Casteldebole a oggi, Winterling ha fatto crescere notevolmente il Bologna nel settore di sua competenza, sì, questo professionista sul quale avevano messo gli occhi in questi anni anche Inter e Milan ha saputo individuare quasi da subito la strada che ha portato al club rossoblù numeri importanti. Quale, il segreto del successo? Winterling lo aveva evidenziato a fine maggio alla prestigiosa rivista Fortune. Ecco alcuni suoi pensieri dettati allora. «Nonostante il Bologna abbia una proprietà internazionale abbiamo deciso di investire sul territorio, rafforzando il legame sia con la gente che con gli imprenditori». E poi: «Siamo la prima squadra in Italia ad aver lanciato il Kids club, un programma per bambini che consente a loro di essere coinvolti nel mondo del Bologna. E stiamo pensando di realizzare anche un Senior club per anziani, che tra l’altro hanno più tempo e maggiori possibilità economiche dei ragazzi». Ancora. «Il ticketing è cresciuto dell’80% negli ultimi tre anni, avendo avviato servizi anche per famiglie e bambini». Ultimo punto: nei giorni scorsi il Bologna è sbarcato anche in Asia, avendo raggiunto un accordo con JBO, partner di scommesse per la stagione 2019-2020.