De Paul non va e l’Udinese paga pegno
UDINE - Sette punti in altrettante gare. Per una squadra come quella friulana che ha confermato tutti i suoi big, in particolare De Paul, che ha acquistato sei elementi, è il minimo sindacale. I bianconeri stentano là davanti, hanno segnato meno di tutti al pari della Sampdoria, tre gol soltanto. Mancano le geometrie, le fantasie, gli assist, i gol di De Paul. A Firenze rientrava dopo tre turni di squalifica, ma si è reso protagonista di una prestazione anonima nel primo tempo, mentre nella ripresa si è estraniato dal vivo del gioco. Meno male che Tudor dieci giorni fa aveva assicurato che con lui e Okaka si sarebbe vista un’altra Udinese specie in zona gol. Invece contro i viola, pur avendo concesso pochissimo all’avversario, i friulani hanno creato una sola opportunità per impensierire Dragowski, al 28’ della ripresa, ma la conclusione di Lasagna è stata neutralizzata dal portiere.
Va invertita la rotta per evitare il ripetersi degli ultimi stentati campionati, ma è indispensabile ritrovare il De Paul della passata stagione che creava superiorità numerica, che distribuiva assist, capace di realizzare 9 reti. Probabilmente essere stato al centro del mercato per tutta l’estate gli ha nuociuto, sta a Tudor ora recuperarlo in particolare dal punto di vista psicologico. L’Udinese non può fare a meno delle sue magie.