Corriere dello Sport

L’architetto Casamonti anticipa il progetto «L’idea? Far sentire Firenze a chi si allena»

Ha costruito da Dubai alla Cina: «Commisso ci ha pensato fin da giugno» «La proprietà vuole tutto in due anni. Sono 25 ettari dominati dalla visione della Cupola del Duomo: è il frutteto della città»

- Di Massimo Basile

La Casa della Fiorentina sarà un parco sportivo ecologico con ministadio, piscina, palestre, la sede del club. I campi si affacceran­no sul panorama di Firenze dominato dalla cupola del Duomo. «Tutti i giocatori dovranno avere la sensazione di stare lì non solo per fare sport, ma per sentire Firenze».

Il professor Marco Casamonti, architetto dello studio Archea Associati, ha realizzato progetti in Cina, Dubai, Brasile, ultimato il nuovo stadio nazionale di Tirana, in Albania, ma quando parla del nuovo centro sportivo a Bagno a Ripoli un po’ si emoziona. «Purtroppo - scherza - essere tifoso della Fiorentina non è un bene in questi casi, bisognereb­be essere distaccati e io non lo sono. Per costruire un buon ospedale non bisogna essere malati. Ma certo questa nuova proprietà vuole fare le cose in grande e in modo veloce».

L’acquisizio­ne dell’area è costata intorno ai dieci milioni, nel 2020 partiranno i lavori. Entro il 2021 l’inaugurazi­one. Rocco Commisso, subito dopo l’annuncio dell’accordo, ha mandato un messaggio agli amici per dire: «Non scherzo, voglio vedere il centro prima di due anni».

«Se fosse per lui, partirebbe domani - ammette Casamonti - Appena arrivato a Firenze, dopo l’acquisto del club, mi disse: abbiamo due priorità, centro sportivo e stadio». Il centro ci siamo, lo stadio insomma…

«Credo che alla fine il Comune di Firenze voglia bene alla Fiorentina, così come ha dimostrato quello di Bagno a Ripoli. Purché si faccia veloci. Commisso non ha bisogno di risorse esterne». Firenze vuol dire area Mercafir, cioè politica, burocrazia, problemi a spostare i servizi da sud a nord. «Mi auguro che il nuovo stadio venga fatto lì. Spero che il Comune metta le ali, la collaboraz­ione è buona».

L'acquisto dei terreni per il centro sportivo è un segnale delle intenzioni della proprietà.

«Senza fare polemica con chi c’era prima, ma in soli quattro mesi Commisso ha trovato un’area di venticinqu­e ettari, bellissima. In fondo è una data storica. La Fiorentina non aveva niente di proprietà, era tutto in affitto, in concession­e. Dopo anni, si patrimonia­lizza».

I grandi progetti nascono dai posti. Contesti diversi, processi diversi. Sarà così anche per lei? «È proprio il punto chiave: Rocco ha scelto una delle aree più belle di Firenze, il frutteto della città. La piana inizia subito dopo la collina, è di una bellezza straordina­ria. La Sovrintend­enza ha capito che quest’area può diventare luogo in armonia con il paesaggio. Sarà molto più di un parco sportivo, dove la natura si fonda». Avete un progetto?

«Non ancora, ma partiremo subito».

Un'idea ce l'avrà.

«Certo. Da quest’area si vede la cupola, si sente Firenze, si sente la città. Rocco vuole farne il più bel training center al mondo. Il contesto è unico. I campi non saranno accostati l’uno all’altro, ma sparsi dentro un parco verde». Quanti saranno?

«Non lo sappiamo ancora, ma i campi ospiterann­o tutte le squadre, maschili e femminili, comprese le giovanili, esclusi i bambini. Commisso vuole farne la casa di tutti. Vuole che i ragazzini respirino il clima della prima squadra e sognino di farne parte. Adesso i giovani della Primavera dormono vicino a Campo di Marte, si allenano alle Caldine e giocano al Buozzi. Le donne si allenano a San Marcello e poi vanno al Buozzi».

In più ci sarà la sede.

«Altra grande novità. Tutti gli uffici tecnici e amministra­tivi saranno nel centro sportivo. La vera Casa della Fiorentina. Oltre a palestre, piscine, e l’utilizzo delle più moderne tecnologie di energia rinnovabil­e. Vicino c’è un liceo sportivo, fatto educativo importanti­ssimo, il capolinea della tranvia, l’uscita dell’autostrada. Per i tifosi sarà facile assistere agli allenament­i, quando saranno aperti al pubblico».

Ha in mente un colore dominante?

«Ci saranno parti in viola, naturalmen­te, ma l’idea è seguire la natura, in armonia con l’ambiente e guardando Firenze dall’alto».

«I campi saranno disposti con senso estetico. Ci saranno tutte le squadre»

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Marco Casamonti, 54 anni, l'architetto che progetterà il nuovo centro Viola

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