Corriere dello Sport

«SPOSERÒ ALESSIA E IL PALERMO»

Una vita in rosanero anche se ha appena 24 anni. In esclusiva fa due promesse Accardi: Mai dubitato di restare, ho ancora l’età per risalire in A. Intanto la B sarà un regalo di nozze

- Di Salvatore Geraci

È il simbolo del nuovo Palermo. Anche quando non gioca. E non solo perché è nato e cresciuto in questa città. Dei suoi 24 anni, quattordic­i li ha vissuti in rosanero e gli altri ad imitare Pietro Accardi, il cugino, protagonis­ta del ritorno in A con Guidolin, oggi diesse dell’Empoli. In estate, Andrea Accardi è stato il primo e l’unico a dare l’esempio e a urlare: “Resto”. Quanto le è costata quella decisione? «Se si riferisce al contratto, giuro, nessun problema. Non avrei mai abbandonat­o il Palermo. Anche perché ho l'età per rifare il percorso e tornare in A con gli stessi colori».

Un giorno però è uscito nero involto dagli uffici del presidente.

«Mi allenavo da solo, i miei ex compagni andavano in ritiro e non vedevo l'ora di chiudere la trattativa. Era una momentanea delusione».

Lei non è mai stato tentato da altre strade?

«Ognuno fa ciò che crede. A Fiordilino confidai che sarei rimasto. Il mio cuore batteva: “Se te ne vai, non sarai più il vero Accardi, ma un'altra persona”. diceva...».

Vi sentite ancora?

«Tutti i giorni. Come dimenticar­e? Sono entrato nel Palermo a dieci anni, poi sono arrivati Fiordilino e La Gumina. A diciannove, sono andato in prestito a Trapani e a Modena, senza staccare il cordone ombelicale e con la voglia di tornare».

In ritiro, grandi attese, si parlava anche della fascia di capitano. E in campionato invece tante ferite. L'esordio per esempio da esterno sinistro a Marsala.

«Contro Ficarrotta, ottimo giocatore che la settimana successiva sarebbe diventato compagno. Ce le siamo date a vicenda. Però, il Palermo ha vinto».

Non era il suo ruolo. E ha perso il posto!

«Non discuterò mai le scelte del tecnico, gioco dove vuole, anche in porta. Lancini e Crivello formano una coppia di categoria superiore. Devo dare l’esempio, diventare un modello per i giovani».

Contro il San Tomaso ingresso al 92'. Un minuto dopo l'autogol. «Episodi insignific­anti, non ho pensato che ai tre punti. Mi sono riscattato in Coppa anche se abbiamo perso ai rigori, con il Biancavill­a, l’unica macchia che, ovviamente, domenica vogliamo cancellare».

Non le frullava in testa: “Già mi mettono a sinistra, vado fuori e ora anche l'autogol?"

«Non mi piace soffermarm­i sulle cose negative. Ci metto una pietra e vado avanti».

La frattura al setto nasale?

«Ce la mettevo tutta per riconquist­are il posto. Potevo far gol, invece ho rimediato una gomitata. Capita, l’avversario si è scusato. Ero arrabbiato, perché cinque anni fa contro la Lazio Primavera avevo subìto un infortunio uguale ed ero rimasto fermo per venti giorni».

E non è finita. Segna un gol con la Cittanoves­e e...

«E lo annullano. Ugualmente, ho vissuto un’emozione straordina­ria. Ora so cosa si prova a segnare. Vedere la palla che tocca la rete e sentire lo stadio dei miei sogni che fa quel boato... Sono saltato subito verso la curva e ho notato qualcosa che non andava, mi sono girato e nessuno mi veniva ad abbracciar­e».

Azione interrotta per un precedente rigore. Ricciardo cosa le ha detto?

«Che, rispetto a me, aveva più bisogno di far gol. Gli ho risposto: “Prendilo tu che è meglio”. Ero felice per lui».

Ora si può consolare con il rientro da titolare e i risultati.

«Dopo cinque vittorie, fare la sesta non era facile. Comunque nel primo tempo abbiamo imposto un ritmo pazzesco, ci sta che si cali un attimo. Ma tranquilli, non ci specchiamo nello stagno».

Pergolizzi?

«Lo conoscevo perché ha vinto lo scudetto con la Primavera, entrando nella leggenda. Ero nei giovanissi­mi ma sentivo l’orgoglio di quel trionfo. Pergolizzi vive per il calcio. Hanno ragione i miei compagni: ti guarda negli occhi ed è sincero. La cosa che più apprezzo. Poi tocca a noi far parlare il campo».

«Il ruolo? Decide l’allenatore, io sono pronto ad andare in porta. Pergolizzi coi giovani è entrato nella leggenda. Per noi è una garanzia»

La promozione, la C e poi?

«La B e la A, la società ha allestito una squadra fortissima. Le svelo un segreto: sono fidanzato da un anno con Alessia e vi annuncio che a giugno del 2021 mi sposo. Spero con i rosa in B. Sarebbe un regalo di nozze meraviglio­so».

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FOTO PONENTE Andrea Accardi 24 anni, saluta i tifosi rosanero del Barbera a fine gara
 ??  ?? Due foto gentilment­e concesse da Accardi, a sinistra nelle giovanili rosanero, a destra con la sua Alessia
Due foto gentilment­e concesse da Accardi, a sinistra nelle giovanili rosanero, a destra con la sua Alessia
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