Vespa: Che dispiacere per noi era “La Rugby”
«Mi dispiace profondamente per quanto accaduto. All'Aquila Rugby mi legano meravigliosi ricordi per via degli scudetti. Anzi, guardi, mi ricordo persino il titolo che preparammo sulle pagine del “Tempo” dopo quel primo campionato vinto: “Contro tutti e contro tutto”. Recitava proprio così». Bruno Vespa, classe 1944, iniziò la sua carriera scrivendo di aquilani illustri e dei colori neroverdi della sua città.
Anzi: «Fui il primo inviato di un quotidiano generalista al seguito della squadra», puntualizza orgoglioso.
«Ai tempi non esisteva ancora l'A24 e c'erano queste trasferte interminabili al Nord. Tanta fatica ma grandi soddisfazioni. Al ritorno ci fermavamo a mangiare sull'Autosole, poi tutti in ufficio o negli altri luoghi di lavoro. Dilettantismo vero. Rovinò tutto Berlusconi! Con i professionisti del Milan».
Gli stessi però che i neroverdi di Mascioletti regolarono in quella finale del 1994 rimasta nella storia del rugby italiano. Quella del 2000, piuttosto, resta indigesta al giornalista aquilano. «La sconfitta con la Rugby Roma al Flaminio. Ed ero anche vicino di posto di Rutelli, allora sindaco della Capitale».
«Il ricordo più bello? Senz'altro, e devo ripetermi, lo scudetto 1966/'67. La vittoria nello spareggio a Roma contro le Fiamme Oro Padova che erano una potenza. Stupendo». «Non sono mai stato particolarmente legato all'Aquila calcio, più alla squadra “ovale” della città. La chiamavamo semplicemente La Rugby, con l'articolo femminile». A dire il vero, nel capoluogo d'Abruzzo la chiamano ancora così. Il problema è rispondere.