Strana storia di Mr.Woods dal mezzofondo alla bici
Ha cambiato sport dopo una frattura, Roglic gli ha sfilato il Giro dell’Emilia: ieri il successo
Mai sottovalutare il potere rigenerante del ciclismo. Il mondo è pieno di nuotatori che da bambini sono andati in piscina per raddrizzare la schiena. Ma si sta popolando anche di campioni di altri sport che per recuperare dagli infortuni si sono messi a pedalare. E non hanno più smesso. Uno è di gran moda, parliamo di Primoz Roglic: lo sloveno era uno degli astri nascenti del salto con gli sci, nel gennaio 2007 vinse il Mondiale jrs a squadre a Tarvisio. Due mesi dopo il 17enne Roglic cadde, picchiò violentemente la testa sul ghiaccio, per qualche minuto rimase senza conoscenza. I medici gli raccomandarono di pedalare, se voleva recuperare dalla botta, e lui lo fece: è così che ha trovato la sua strada.
SALVEZZA. La storia di Michael Woods non è tanto diversa: promessa del mezzofondo canadese, anche “Rusty” viene alla ribalta durante un Mondiale in Italia (Grosseto, anno 2004) dove finisce settimo nei 1500 in 3'43"35; due anni dopo, quando ne ha 19, sulla stessa distanza corre addirittura in 3'39"37. Gli allenamenti sono molto intensi, troppo, gli causano due fratture da stress a un piede, subisce diversi interventi. I medici gli consigliano di tenersi in forma con la bici: è amore a prima vista. Professionista dal 2013, l’anno scorso Woods è stato secondo alla Liegi, ha vinto una tappa alla Vuelta e poi è andato sul podio del Mondiale di Innsbruck, vinto da Valverde: ancora una volta il ciclismo lo ha salvato, dal dolore di aver perso in pochi mesi il padre e il figlio, nato morto.
GAMBE. Ieri, in cima a Superga, il corridore canadese ha vinto la centesima Milano-Torino, la prima corsa in linea della sua vita, battendo proprio Valverde e confermandosi uno dei più in forma in questo periodo dell’anno. Era già stato secondo in cima a San Luca, al Giro dell’Emilia: battuto da Roglic, il mondo è piccolo. Tutti, Woods, Roglic e Valverde, sono da tenere d’occhio per sabato, quando il Lombardia chiuderà la stagione che conta sul lungolago di Como. Niente da fare per Bernal, che ha patito i cambi di ritmo sulla seconda salita a Superga: ci riproverà oggi e soprattutto (anche lui) sabato. Primo degli italiani Gianluca Brambilla, soltanto sedicesimo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA ORDINE D’ARRIVO MILANO-TORINO (edizione n.100, km 179): 1. Michael Woods (Can, Education First) 4h03'49"; 2. Valverde (Spa) st; 3. A. Yates (Gbr) a 5"; 4. Benoot (Bel) a 10"; 5. Gaudu (Fra) st; 6. Bernal (Col) st; 7. Mollema (Ola) a 23"; 8. Fuglsang (Dan) a 33"; 9. Rivera (Crc) st; 10. Mas (Spa) a 38".
OGGI GRAN PIEMONTE - Per l’edizione 103 di quello che era il Giro del Piemonte al via i vincitori di Giro e Tour, Richard Carapaz ed Egan Bernal, ma anche il vincitore dell’ultima edizione (con un finale diverso) Sonny Colbrelli e ancora Emanuel Buchmann, Rafal Majka, Warren Barguil, Enrico Battaglin, Daniel Martin e Pierre Rolland. Foglio firma in piazza Castello ad Agliè dalle 10.30, via alle 11.55, traguardo fra le 16.15 e le 16.45 ai 1.142 metri del Santuario di Oropa dopo 185 km. L’ultima salita, affrontata più volte dal Giro, è lunga 11,8 km con una pendenza media del 6,2% (negli ultimi 6 km sopra il 7-8%). Diretta su RaiSport dalle 14.30 e su Eurosport2 dalle 14.45; differita Eurosport dalle 18.
DOPING. Squalificati per due anni Kristijan Koren e Borut Bozic, coinvolti nell’inchiesta Aderlass.