Corriere dello Sport

Strana storia di Mr.Woods dal mezzofondo alla bici

Ha cambiato sport dopo una frattura, Roglic gli ha sfilato il Giro dell’Emilia: ieri il successo

- Di Alessandra Giardini

Mai sottovalut­are il potere rigenerant­e del ciclismo. Il mondo è pieno di nuotatori che da bambini sono andati in piscina per raddrizzar­e la schiena. Ma si sta popolando anche di campioni di altri sport che per recuperare dagli infortuni si sono messi a pedalare. E non hanno più smesso. Uno è di gran moda, parliamo di Primoz Roglic: lo sloveno era uno degli astri nascenti del salto con gli sci, nel gennaio 2007 vinse il Mondiale jrs a squadre a Tarvisio. Due mesi dopo il 17enne Roglic cadde, picchiò violenteme­nte la testa sul ghiaccio, per qualche minuto rimase senza conoscenza. I medici gli raccomanda­rono di pedalare, se voleva recuperare dalla botta, e lui lo fece: è così che ha trovato la sua strada.

SALVEZZA. La storia di Michael Woods non è tanto diversa: promessa del mezzofondo canadese, anche “Rusty” viene alla ribalta durante un Mondiale in Italia (Grosseto, anno 2004) dove finisce settimo nei 1500 in 3'43"35; due anni dopo, quando ne ha 19, sulla stessa distanza corre addirittur­a in 3'39"37. Gli allenament­i sono molto intensi, troppo, gli causano due fratture da stress a un piede, subisce diversi interventi. I medici gli consiglian­o di tenersi in forma con la bici: è amore a prima vista. Profession­ista dal 2013, l’anno scorso Woods è stato secondo alla Liegi, ha vinto una tappa alla Vuelta e poi è andato sul podio del Mondiale di Innsbruck, vinto da Valverde: ancora una volta il ciclismo lo ha salvato, dal dolore di aver perso in pochi mesi il padre e il figlio, nato morto.

GAMBE. Ieri, in cima a Superga, il corridore canadese ha vinto la centesima Milano-Torino, la prima corsa in linea della sua vita, battendo proprio Valverde e confermand­osi uno dei più in forma in questo periodo dell’anno. Era già stato secondo in cima a San Luca, al Giro dell’Emilia: battuto da Roglic, il mondo è piccolo. Tutti, Woods, Roglic e Valverde, sono da tenere d’occhio per sabato, quando il Lombardia chiuderà la stagione che conta sul lungolago di Como. Niente da fare per Bernal, che ha patito i cambi di ritmo sulla seconda salita a Superga: ci riproverà oggi e soprattutt­o (anche lui) sabato. Primo degli italiani Gianluca Brambilla, soltanto sedicesimo. ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA ORDINE D’ARRIVO MILANO-TORINO (edizione n.100, km 179): 1. Michael Woods (Can, Education First) 4h03'49"; 2. Valverde (Spa) st; 3. A. Yates (Gbr) a 5"; 4. Benoot (Bel) a 10"; 5. Gaudu (Fra) st; 6. Bernal (Col) st; 7. Mollema (Ola) a 23"; 8. Fuglsang (Dan) a 33"; 9. Rivera (Crc) st; 10. Mas (Spa) a 38".

OGGI GRAN PIEMONTE - Per l’edizione 103 di quello che era il Giro del Piemonte al via i vincitori di Giro e Tour, Richard Carapaz ed Egan Bernal, ma anche il vincitore dell’ultima edizione (con un finale diverso) Sonny Colbrelli e ancora Emanuel Buchmann, Rafal Majka, Warren Barguil, Enrico Battaglin, Daniel Martin e Pierre Rolland. Foglio firma in piazza Castello ad Agliè dalle 10.30, via alle 11.55, traguardo fra le 16.15 e le 16.45 ai 1.142 metri del Santuario di Oropa dopo 185 km. L’ultima salita, affrontata più volte dal Giro, è lunga 11,8 km con una pendenza media del 6,2% (negli ultimi 6 km sopra il 7-8%). Diretta su RaiSport dalle 14.30 e su Eurosport2 dalle 14.45; differita Eurosport dalle 18.

DOPING. Squalifica­ti per due anni Kristijan Koren e Borut Bozic, coinvolti nell’inchiesta Aderlass.

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ANSA Michael Woods, 32 anni, ha vinto la prima gara in linea della sua vita

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