Infantino: Con il Var calcio più bello
Innovazione, piaccia o non piaccia. Novità declamate col sorriso sulle labbra, Gianni Infantino si gode il progresso. Segno dei tempi, e ci sono pure dei risultati che il presidente della Fifa non vuole rimangano sottotraccia. «Per la partita Iran-Cambogia (qualificazione ai Mondiali, ieri, e finita 14-0) 3.500 biglietti sono stati venduti alle donne: mi fa piacere si sia potuto muovere dei passi in avanti». La prossima rassegna iridata sarà nel 2022 in Qatar, l'inverno come inedita cornice per la miglior espressione del pianeta pallonaro. «Sarà un Mondiale più spettacolare», osserva Infantino – affiancato da Pierluigi Collina, presidente della Commissione Arbitri Fifa – ospite durante il Festival dello Sport a Trento. «Coi giocatori molto più freschi, perchè si giocherà all'inizio e non alla fine della stagione come succede sempre. Le nazionali saranno in campo nel raggio di settanta chilometri, con un clima perfetto. Si tratta di un'opportunità, in molti criticavano il Mondiale di Russia che poi si è rivelato il più bello della storia».
GIUSTIZIA VAR. Con allegata, in quel caso, la tecnologia a supporto degli arbitri: il nuovo che avanza, in mondovisione. «Il calcio così è più bello, giusto e vero, e non snatura il gioco», il pensiero di Infantino. Var in espansione, la macchina organizzativa è sempre in moto anche lì per limare gli errori. «All'inizio ero scettico anch'io, ma adesso possiamo ridurre i tempi di attesa per una decisione a 30-40 secondi», dice Collina. «Sui tempi si può migliorare ancora, ad esempio escludendo le immagini ininfluenti per concentrarci solo su quelle determinanti». Anche il Mondiale per club allargato a 24 squadre è un progetto in fase di lavorazione, come illustra il presidente della Fifa. «Investiremo in Asia e nei paesi dove il livello del calcio non è totale come in Europa. La manifestazione rimpiazza due competizioni che hanno scarso interesse, ovvero l'attuale Mondiale per Club e la Confederations Cup».
NUOVA SFIDA. Dal torneo sotto Natale a quello affollatissimo del 2026: fatto di 48 squadre al via, una fase finale alquanto trafficata. «Un evento sociale incredibile», spiega Infantino, che rivoluzionerà il Mondiale rendendo i gironi eliminatori da tre squadre ciascuno e aggiungendo un turno in più alla fase da dentro o fuori. «La nuova sfida che si pone questa Fifa è la globalizzazione del calcio. Una responsabilità, quella di rendere il Mondiale più partecipato e aperto a tutti: per dire, nell'ultima edizione mancavano nazionali come Italia, Olanda, Cile, Camerun e Usa...».
«In Qatar Mondiale più spettacolare, giocatori freschi e clima perfetto»