L’Under non decolla e Kean si fa cacciare
Gli azzurri di Nicolato fermati a Dublino: 0-0 Lite con un avversario: espulso l’ex juventino
Prendiamoci questo punto al Tallaght Stadium e andiamo in Armenia. Il progetto dell’Irlanda ha sei mesi di vità più del nostro. Abbiamo fermato la corsa di questo manipolo di ragazzotti con l’umore a mille e sappiamo di dover crescere ancora. Ma la strada è buona. Ed è stata buona la tenuta fisica del gruppo.
LE SCELTE. È iniziata così... piacere di stupirvi con la formazione. Nicolato aveva parlato di rotazioni in attacco alla vigilia, chiedendo ai suoi ragazzi comprensione e collaborazione in virtù dell’abbondanza. Pensare che nel turn over finissero dentro sia Kean che Cutrone, però, nessuno lo aveva previsto. L’ex milanista sembrava sì destinato alla panchina, ma l’ex juventino no. Sono entrati nella ripresa e se Cutrone non è riuscito a incidere, Kean ha inciso male, con la grande collaborazione di un arbitro inadeguato: rosso dopo 18 minuti e ciao. Nicolato a destra nel tridente aveva piazzato in avvio Frattesi, rispolverando nel ragazzo vecchie conoscenze acquisite nella Roma Primavera. E c’è da dire che Frattesi è stata, con Locatelli, una delle note liete azzurre del primo tempo, andando ad attaccare spesso Scales da quella parte e a rintuzzare su Parrott, gioiellino irlandese del Tottenham. Oltre a trovarsi sul destro la palla del potenziale 1-0, misurata però male nell’esecuzione. Gli irlandesi sono quelli che ci si aspettava: fa effetto vederli così sotto misura in altezza rispetto ai nostri. Una squadra “piccola” e tecnica, poco anglosassone. Molumbi e Coventry ingaggiano un bel duello con i nostri a metà campo, dove si infila anche Ronan che fa il sottopunta e il provocatore (la spinta che rifila a Tonali subentrando nella scaramuccia con Molumbi è da rosso, soprattutto se hai punito con il giallo i due attori principali). Il primo tempo lo ravvivano una punizione di uno spento Scamacca che Kelleher controlla sfilare poco oltre il palo, un colpo di testa di Pinamonti pericoloso su cross di Pellegrini e poi Parrott e Ronan con due conclusioni da fuori su cui arriva a mani aperte Carnesecchi.
ECCOLI. Inizia la ripresa e c’è l’Italia di Kean e Cutrone, il primo per Scamacca, il secondo per Pinamonti: un doppio ingresso sancito dall’abbraccio che i due si regalano (è Cutrone a fare la mossa verso Kean) come per suonare la carica. Però ci mette subito paura Parrott, per fortuna impreciso sotto porta. La manovra dell’Italia a tratti costruisce giocate rapide e di impatto, prima Tonali e poi soprattutto Adjapong cercano la porta irlandese sfiorandola. La partita si innervosisce e sono gli irlandesi a... riscoprirsi anglosassoni andando a cercare i nostri. Kean ci casca come un pollo, spinge Parrot che lo aveva allontanato dal pallone: il tedesco Stegemann dovrebbe dare due gialli e quindi tirare fuori Parrott, già ammonito, dalla partita (se prima a Ronan è costata un giallo la spinta a Tonali) e invece espelle Moise e l’irlandese, dopo la seconda ammonizione. La partita si infiamma, con capovolgimenti di fronte che portano Molumby a spaventarci con una punizione maligna che Carnesecchi smanaccia in angolo. L’Italia un paio di volte è imprecisa nell’uscita che potrebbe mettere gli avversari ko in ripartenza, ci prova con Locatelli. E’ un batti e ribatti in cui, onestamente, sono un po’ più gli azzurri a fare la parte dell’incudine. La fine arriva con l’Italia che attacca. Anche questo è un buon segno.