Castrovilli e Amrabat le due grandi rivelazioni che oscurano Pjanic & c.
Il gioiello viola, già blindato, è 4° Il marocchino del Verona il top tra i registi: sarà uomo mercato
Hanno il merito di averli fatti debuttare sul palcoscenico del calcio che conta. Da una parte c’è Vincenzo Montella, nella sua prima era alla Fiorentina aveva lanciato Federico Bernardeschi, cresciuto nel vivaio, dall’altra Ivan Juric, entrambi tra coloro capaci di osare fin da subito.
CASTROVILLI E AMRABAT. Sì, perché il tecnico viola, la cui media voto, fin qui, viaggia su un 6,36, ha scommesso (molto) su Gaetano Castrovilli, l’altro figlio della “cantera”, trasformandolo in un punto di riferimento del suo centrocampo dopo appena 7 gare di campionato disputate, mentre il croato di Spalato oggi all’Hellas (6,50 la media voto) che nel 2016 accese i riflettori su Giovanni Simeone stavolta si è preso l’onere di mostrare a tutti il talento di Sofyan Amrabat, 23 anni olandese di passaporto marocchino. I primi due ad essersi imposti tra gli Under 25 di questa Serie A sono proprio loro. La Fiorentina ha blindato il suo gioiello facendogli firmare un prolungamento di contratto fino al 2024, l’Hellas, invece, potrebbe anche pensare di riscattare il centrocampista dal Club Bruges, perché le possibilità di scatenare una vera e propria asta di mercato non mancano affatto. E’ cresciuto nella scuola olandese di Utrecht prima di passare al Feyenoord e adesso, con il maestro croato, si è preso stabilmente una maglia da titolare.
RAGAZZINI SUGLI SCUDI. Il fatto è che, comunque la si veda, i due ragazzini, classe ’97 l’italiano e ’96 l’olandese, hanno finito col mettere in riga, almeno per rendimento, i più blasonati, da Luis Alberto della Lazio a Nandez del Cagliari fino a Sensi e Pjanic. Non hanno guardato in faccia a nessuno, continuando a stupire, con Castrovilli capace di firmare il primo gol in A a San Siro, nella stessa notte in cui era stato abile a conquistare pure un rigore.
GLI ALTRI “DEB”. E’ un po’ una storia che si ripete, quella dei predestinati che si ritrovano ad essere piccoli fenomeni. Sta succedendo anche a Marash Kumbulla, marocchino di Desenzano figlio del vivaio scaligero, con 5 presenze in Serie A con l’Hellas e accadde già ai tempi di Paulo Sousa con Federico Chiesa, diventato oggi il simbolo della Fiorentina targata Commisso. Corsi e ricorsi storici, insomma. Gli stessi di Sandro Tonali, prossimo avversario, con la maglia del Brescia, che la Serie A se l’è presa da “deb” e che in A è destinato a restarci a lungo.
Una partenza super per due debuttanti: Montella e Juric possono esserne fieri