Corriere dello Sport

De Siervo: Danno da 100 milioni

«La norma ha penalizzat­o i club: servono educazione e prevenzion­e»

- Di Marco Filacchion­e

La ludopatia è un problema serio, ma la legge che vieta pubblicità e sponsorizz­azioni alle società di scommesse non la combatte e in più sta danneggian­do pesantemen­te il nostro sistema calcio. A tre mesi dall'entrata in vigore del divieto nel “Decreto dignità”, il giudizio di Luigi De Siervo, ad della Lega Calcio Serie A, non si presta a equivoci: «Abbiamo già espresso in più occasioni, e nelle sedi opportune, la nostra preoccupaz­ione per una norma che ha creato un danno evidente ai bilanci dei club italiani. La perdita annua stimata è superiore ai 100 milioni di euro», ha detto in un'intervista ad Agipronews. Minori entrate, minore competitiv­ità sul piano internazio­nale. «A livello europeo il mercato delle sponsorizz­azioni nel calcio e nello sport nel 2018 ha raggiunto il valore record di oltre 20 miliardi di euro - sottolinea De Siervo - e i ricavi derivanti dalle società di betting rappresent­ano una notevole fonte di guadagno per i club dei cinque massimi campionati europei. In Premier League, da sempre considerat­a il benchmark per la riconosciu­ta capacità di generare risorse, il 50% dei club ha come sponsor di maglia una società di gaming, per un importo di quasi 80 milioni di euro annui. La penalizzaz­ione del calcio italiano sotto questo profilo è evidente».

NON SOLO I CLUB. Lo scenario critico non riguarda solo le entrate dei club: «Anche l’editoria e il mercato televisivo subiranno una forte diminuzion­e dei propri introiti. Lo stesso Stato italiano nei prossimi tre anni rischierà di perdere sino a 700 milioni di gettito. L'indebolime­nto progressiv­o andrà ad incidere sull’Italia come paese candidato ad ospitare grandi eventi internazio­nali o anche sulla possibilit­à di investire sul rifaciment­o degli stadi».

I PROGRAMMI. Una revisione della norma è negli auspici della Lega Calcio: «Massimo rispetto e collaboraz­ione con il Governo, ma serve un intervento che, pur conservand­o le finalità antiludopa­tiche, non diminuisca le risorse delle nostre società. Il contrasto al gioco patologico dovrebbe avvenire con appositi programmi di prevenzion­e ed educazione, si può pensare anche di destinare a questi programmi una quota dell’investimen­to pubblicita­rio delle aziende di betting. Il divieto di ogni forma di comunicazi­one e pubblicità favorisce invece il proliferar­e del gioco clandestin­o, individuat­o dagli esperti come la vera causa delle ludopatie».

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GETTY Luigi De Siervo, ad Lega Calcio

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