La Francia in pole, Belgio super occhio alla Germania di Gnabry
Inghilterra ambiziosa, Spagna in mezzo al guado L’Olanda può tanto. Occhio all’Ucraina di Sheva
Mancini dice che fra le grandi nazionali europee non vede, a parte Ronaldo (che deve ancora qualificarsi) un altro Messi, anche se la Francia, aggiunge il ct, ha qualche pezzo grosso in più. In effetti al prossimo Europeo, se si qualificherà (deve battere la Moldova alla prossima giornata per averne certezza), la nazionale di Deschamps sarà quella più ricca di grandi giocatori: Mbappé, Pogba, Griezmann, Kanté, Pavard. Nessun’altra ha il suo livello di tecnica, peraltro è campione del mondo..., ed è anche la squadra più avanti nel processo di passaggio da una generazione all’altra, processo che vede coinvolte nazionali come Italia, Germania, Spagna e Inghilterra. Tuttavia, per evitare di restare troppo impressionati, vale la pena ricordare che in questo girone la Turchia ha portato via 4 punti ai blues e che nella Nations League è stata superata dall’Olanda, anche se solo per la differenza-reti negli scontri diretti.
GNABRY LA RIVELAZIONE. Nello stesso girone di Nations League con Francia e Olanda c’era la Germania, arrivata terza: non scenderà in Lega B grazie a un...ripescaggio dovuto all’allargamento delle squadre della Lega A. La squadra di Löw è a metà di quel processo di trasformazione di cui parlavamo sopra. E’ rimasto Kroos della vecchia guardia, ma è spuntato un attaccante fantastico come Gnabry, classe ‘95: sarà una delle rivelazioni del prossimo Europeo.
I GIOVANI INGLESI. Anche Southgate ha lavorato bene con gli under 25. Sterling, Rashford, Stones, Joe Gomez, Dele Alli, Sancho, e poi quando servono i gol c’è sempre lui, Harry Kane, che di anni ne ha 26 e di reti ne ha fatte 23 in 38 partite con la nazionale. Nell’Europeo del 2018 l’Inghilterra è stata eliminata agli ottavi dall’Islanda, ma nella Nations League ha vinto il suo girone. E’ in crescita. E’ invece stabile, verso l’alto, la Spagna che mischia i rappresentanti della vecchia generazione (De Gea, Sergio Ramos, Busquets, Carvajal, ancora Albiol) con quella dei giovani (Fabian Ruiz, Ceballos, Asensio e Rodri). Quattro anni fa l’abbiamo eliminata agli ottavi, lo stesso è successo al Mondiale in Russia (fuori ai rigori contro i padroni di casa), in Nations League è arrivata dietro all’Inghilterra: rispetto alla Grande Spagna, oggi fa un po’ meno paura.
BELGIO E POLONIA. Se il Belgio sarà protagonista nelle finale di Euro 2020 nessuno si sorprenderà, anzi, sarà la giusta conclusione di un progetto che arriva da lontano. Può bastare questo dato: qualificazione con tre turni d’anticipo e a punteggio pieno (come l’Italia), miglior attacco (31 gol in 8 gare) e migliore difesa (1 gol subìto) delle qualificazioni. All’Europeo del 2016 è uscita ai quarti, al Mondiale in semifinale. E’ forte ovunque: nel portiere (Courtois), in difesa (Vertonghen e Alderweireld), a centrocampo (Witsel e Praet) e soprattutto in attacco (Mertens, Lukaku, Origi e quel fenomeno di Hazard). Dobbiamo temere il Belgio e non sottovalutare la Polonia dotata di 3 centravanti che farebbero comodo a Mancini: Piatek, Milik e Lewandowski. Quanto all’Olanda, quando ne ha voglia ci sorprende col suo gioco e i suoi talenti (De Jong su tutti), la perplessità sul conto degli orange è legata alla concretezza: in un torneo così breve, è necessario badare al sodo, mentre l’Olanda bada troppo anche al resto. A noi fa più paura il Portogallo campione d’Europa, proprio per la stessa ragione: con Ronaldo, sa come puntare al risultato.
LASORPRESAUCRAINA. Shevchenko ha portato l’Ucraina alle finali con largo anticipo e con 8 punti (e una partita) in più del Portogallo di Ronaldo. E’ una squadra che crede in se stessa e che, negli ultimi tempi, ha alzato il livello tecnico. Restando all’Est, ci vuole la solita attenzione per la Croazia capace di grandi trionfi (è pur sempre vice campione del mondo) e grandi sbandate, ma se una nazionale può schierare Modric, ultimo degno Pallone d’Oro, va quanto meno rispettata. Fra le sorprese, invece, potremo accennare all’Austria a un passo dalla qualificazione, così come la Finlandia.
Attenzione anche alla Croazia, vice campione in Russia Polonia, tris di nove