Corriere dello Sport

MESSI, SEI VOLTE EUROBOMBER

Con i suoi 36 gol è il miglior cannoniere del continente Riceve ancora la Scarpa d’Oro e stacca CR7 «La Liga dice sempre la verità sui valori»

- Di Andrea De Pauli

Aquindici anni esatti dal debutto in prima squadra - un derby con l’Espanyol datato 16 ottobre 2004 - un sempre più disinvolto Leo Messi si presenta all’ormai tradiziona­le appuntamen­to con la consegna della Scarpa d’Oro, nel consueto scenario dell’Antica Fabbrica Damm, a Barcellona. Si tratta del terzo trionfo consecutiv­o come miglior goleador dei vari campionati nazionali del vecchio continente, che, uniti ai precedenti tre trionfi, gli permettono di completare il terzo paio di scarpini aurei. CR7, con cinque riconoscim­enti, insegue a una lunghezza.

Sono 36 le reti siglate nella Liga 2018/19, che hanno permesso alla Pulce di aggiudicar­si anche il sesto trofeo come Pichichi. Solo il mitico Telmo Zarra, con la casacca dell’Athletic Bilbao, può vantare altrettant­i titoli come capocannon­iere del torneo iberila co. Negli anni precedenti, per finire per imporsi come l’attaccante più prolifico d’Europa, Messi aveva avuto bisogno, rispettiva­mente, di 34, 50, 46, 37 e 34 gol: 237 marcature complessiv­e nelle sole 6 stagioni più luminose - il totale in Liga lo vede attualment­e a quota 420 -, bottino che la stragrande maggioranz­a dei più celebri colleghi si sognerebbe di racimolare in un’intera carriera. E per una comparazio­ne basti dire che tra i massimi marcatori della storia della Serie A solo Silvio Piola e Francesco Totti, con 274 e 250 reti complessiv­e, superano il bottino dei 6 anni d’oro di Leo.

«La Champions però resta speciale E il Barça deve vincere tutto»

TROFEO CONDIVISO. Giacca scura e camicia candida, il genio di Rosario si è presentato in compagnia dell’inseparabi­le Antonella e dei figliolett­i Mateo e Thiago, che sono saliti sul palco per consegnare il prestigios­o riconoscim­ento a papà. «Ringrazio tutti i presenti il primo pensiero di Messi - Oggi sono qui con me anche Luis (Suarez) e Jordi (Alba), due dei principali colpevoli del fatto che io sia quassù a ricevere questo premio. Senza i miei compagni non ne avrei vinto neppure uno». Sorridono divertiti, tra il pubblico, i due colleghi, insieme alla delegazion­e degli alti dirigenti blaugrana, capeggiati dal presidente, Josep Maria Bartomeu, e dal segretario tecnico, Eric Abidal.

OBIETTIVO CHAMPIONS. Poi è tempo di fissare i nuovi traguardi e, in questo caso, sono i titoli collettivi a farla da padroni. «Ovviamente Champions rimane qualcosa di speciale, ma ci tengo a rimarcare che è la Liga il trofeo più importante, perché è il torneo che dice la verità sui reali valori e ti aiuta a fare bene in Europa e in Coppa del Re. Il Barça, comunque, è obbligato a lottare sempre per tutto».

C’è tempo anche per l’esibizione di un contorsion­ista del Cirque du Soleil, che in questi giorni mette in scena lo spettacolo dedicato allo stesso Leo, e a un paio di domande poste dai tifosi più piccoli. Ne vien fuori il gradevole ritratto di un Messi negato nei lavori di bricolage, dormiglion­e, attento all’alimentazi­one e molto presente come padre.

 ?? LAPRESSE ?? Lionel Messi, 32 anni, posa con la Scarpa d'Oro insieme con la moglie Antonella Roccuzzo e i figli Thiago e Mateo
LAPRESSE Lionel Messi, 32 anni, posa con la Scarpa d'Oro insieme con la moglie Antonella Roccuzzo e i figli Thiago e Mateo

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