Corriere dello Sport

«Ternana, è solo uno scivolone»

- di Massimo Boccucci INFOPRESS

Effetti collateral­i indesidera­ti per la Ternana dalla sconfitta di Bari, con la perdita del primato in classifica, l’allarme per i troppi gol subiti e la gestione degli infortuni tra Bergamelli (frattura frattura spiroide della falange intermedia del quarto dito della mano destra: rischia l’intervento chirurgico), Defendi (oggi si conoscerà l’esito della risonanza magnetica alla coscia destra effettuata ieri), Proietti (distorsion­e del ginocchio sinistro) e Sini (lesione dell’adduttore della gamba destra). Fa discutere è la casella delle reti prese (11): i rossoverdi in 9 giornate solo una volta sono usciti illesi (col Potenza) e ne incassano da 7 gare consecutiv­e. Tra le prime 10 del girone, le Fere hanno la terza peggiore retroguard­ia e guardando le ultime 10 stagioni, hanno preso tanti gol quanti nel 2016-2017.

Domenica prossima a Bisceglie, contro i pugliesi reduci da 2 punti in 4 turni, serve il riscatto per riprendere il percorso. L'occasione a Bari era grossa per respingere l'assalto di un rivale dichiarato per la Serie B che adesso è tornato in corsa. L'ambiente guarda avanti, mandando giù il primo ko in trasferta dopo il poker di successi. «Non bisogna farsi condiziona­re da questa sconfitta - ha sottolinea­to Gallo - il campionato è lungo e non drammatizz­iamo un intoppo di percorso. Purtroppo non siamo stati cinici e spesso ci vuole un po’ di fortuna che stavolta non abbiamo avuto. Ci troviamo in una dimensione difficile dove nessuno fa regali e non si possono commettere errori se non vuoi essere punito. Dobbiamo avere fame e cattiveria agonistica». Il tecnico è proiettato su Bisceglie confidando nella reazione: «Dobbiamo costruire la nostra classifica attraverso la continuità di risultati, c'è sempre l'impegno con la voglia di esserci e di onorare la maglia».

SFIDA INTRIGANTE. Il ritorno in Puglia fa ritrovare una vecchia conoscenza, Sandro Pochesci. Il patron Bandecchi l'ha voluto alla Ternana tre stagioni fa, come esordiente in Serie B, dopo aver rilevato il club da Longarini. L'avventura è durata 23 giornate. In quei 6 mesi, l'allenatore romano s'è preso la scena nazionale (epica è rimasta l'espression­e «non siamo il Real Madrid ma nemmeno il Don Gnocchi»). Per questo la partita assume i contorni della sfida intrigante.

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