Il Bari e Vivarini corrono verso il trittico più arduo
Contro Avellino, Catanzaro e Catania
È caccia grossa. Avellino dirà forse in maniera convincente se i confortanti sintomi di miglioramento mostrati dagli uomini di Vivarini al San Nicola nel big match con la Ternana, stringendo tra le mani tre punti d’oro, sono un chiaro segnale di svolta. Serve un’immediata conferma nel trittico terribile che in otto giorni vedrà il Bari sfidare domenica l’Avellino, ricevere mercoledi sera il Catanzaro per poi affrontare la difficile trasferta di Catania. Tre partite per conoscere meglio il Bari, chiarire il suo ruolo in questa fase del campionato.
MORALE ALTO. L’ottimismo è di casa. Il morale non può che essere eccellente, soprattutto dopo la prova di carattere con una Ternana mai realmente pericolosa. Il primo successo contro una delle favorite per la B, ha ridato sicurezza ai biancorossi. Un’arma in più da gettare sul piatto della bilancia nel trittico della verità. La difesa sembra aver trovato un equilibrio, un solo gol subito nelle ultime partite, la poderosa spinta sulle fasce dell’ex spallino Costa sta dando copiosi frutti. Da sottolineare l’equilibrio tattico garantito da Bianco e lo scrupoloso lavoro di tutti gli altri centrocampisti che gli ruotano attorno. L’attacco ha in Mirco Antenucci un giocatore di sicuro affidamento in grado di fare la differenza sempre e comunque. Nella scelta della spalla Vivarini gli ha preferito Simeri accantonando l’argentino Ferrari per togliere un punto di riferimento agli avversari.
La partitura, così come il tecnico abruzzese l’intende, impone il ricorso sistematico a frenetiche girandole. «L’intesa con Antenucci ha spiegato Simeri a Radiobari - sta crescendo. Vivarini in ogni allenamento cerca di trasmetterci i movimenti che vuole. Stiamo cercando di fare il possibile per accontentarlo e per mettere in atto la domenica gli schemi d’attacco preparati». Unico neo, la necessità di un maggiore inserimento nella manovra offensiva. «I ragazzi ce la mettono tutta per far si che l’enorme lavoro di preparazione della squadra riesca a tradursi in autentiche occasioni da rete. Ma l'importante è portare a casa i tre punti a prescindere da chi fa gol».
ORA IL BARI C’È. Diventato titolare con l’avvento di Vivarini, Simeri non nasconde la soddisfazione. «Ora possiamo dire che il Bari c'è. Abbiamo giocato una partita eccezionale, concedendo pochissimo». Ma ora bisogna concentrarsi sull’Avellino, bestia nera del Bari nella Poule scudetto in D e quest’anno in Coppa Italia. Non è però un gran momento per la squadra irpina. «Contro il Bari tutti vogliono rifarsi. Ma noi vogliamo sfatare questo tabù, abbiamo il dente avvelenato e faremo di tutto per vincere».