Corriere dello Sport

Il Bari e Vivarini corrono verso il trittico più arduo

Contro Avellino, Catanzaro e Catania

- Di Antonio Guido

È caccia grossa. Avellino dirà forse in maniera convincent­e se i confortant­i sintomi di migliorame­nto mostrati dagli uomini di Vivarini al San Nicola nel big match con la Ternana, stringendo tra le mani tre punti d’oro, sono un chiaro segnale di svolta. Serve un’immediata conferma nel trittico terribile che in otto giorni vedrà il Bari sfidare domenica l’Avellino, ricevere mercoledi sera il Catanzaro per poi affrontare la difficile trasferta di Catania. Tre partite per conoscere meglio il Bari, chiarire il suo ruolo in questa fase del campionato.

MORALE ALTO. L’ottimismo è di casa. Il morale non può che essere eccellente, soprattutt­o dopo la prova di carattere con una Ternana mai realmente pericolosa. Il primo successo contro una delle favorite per la B, ha ridato sicurezza ai biancoross­i. Un’arma in più da gettare sul piatto della bilancia nel trittico della verità. La difesa sembra aver trovato un equilibrio, un solo gol subito nelle ultime partite, la poderosa spinta sulle fasce dell’ex spallino Costa sta dando copiosi frutti. Da sottolinea­re l’equilibrio tattico garantito da Bianco e lo scrupoloso lavoro di tutti gli altri centrocamp­isti che gli ruotano attorno. L’attacco ha in Mirco Antenucci un giocatore di sicuro affidament­o in grado di fare la differenza sempre e comunque. Nella scelta della spalla Vivarini gli ha preferito Simeri accantonan­do l’argentino Ferrari per togliere un punto di riferiment­o agli avversari.

La partitura, così come il tecnico abruzzese l’intende, impone il ricorso sistematic­o a frenetiche girandole. «L’intesa con Antenucci ha spiegato Simeri a Radiobari - sta crescendo. Vivarini in ogni allenament­o cerca di trasmetter­ci i movimenti che vuole. Stiamo cercando di fare il possibile per accontenta­rlo e per mettere in atto la domenica gli schemi d’attacco preparati». Unico neo, la necessità di un maggiore inseriment­o nella manovra offensiva. «I ragazzi ce la mettono tutta per far si che l’enorme lavoro di preparazio­ne della squadra riesca a tradursi in autentiche occasioni da rete. Ma l'importante è portare a casa i tre punti a prescinder­e da chi fa gol».

ORA IL BARI C’È. Diventato titolare con l’avvento di Vivarini, Simeri non nasconde la soddisfazi­one. «Ora possiamo dire che il Bari c'è. Abbiamo giocato una partita eccezional­e, concedendo pochissimo». Ma ora bisogna concentrar­si sull’Avellino, bestia nera del Bari nella Poule scudetto in D e quest’anno in Coppa Italia. Non è però un gran momento per la squadra irpina. «Contro il Bari tutti vogliono rifarsi. Ma noi vogliamo sfatare questo tabù, abbiamo il dente avvelenato e faremo di tutto per vincere».

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LAPRESSE Vincenzo Vivarini, 53 anni, allenatore del Bari

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