«Il mio Avellino vincerà subito»
Che spettacolo, ragazzi. Altro che moduli tattici e valutazioni tecniche, svanita la paura degli striscioni di contestazione che avevano costretto il ds Di Somma a rinunciare alla scelta di Capuano, fatta adesso, a tre mesi di distanza, dopo avere sprecato tempo e soldi.
CHE SHOW. Una ventata di allegria per l’Avellino, ecco quello che ci vuole in uno spogliatoio depresso, dove i sorrisi rappresentano una rarità. Eziolino Capuano ha offerto uno show che a teatro costerebbe una cifra, ha raccontato se stesso («Io ho distrutto la mia carriera, altrimenti sarei arrivato pure io a 55 anni in serie A, come Sarri») e divulgato segreti inconfessabili («Per una notte sono stato l’allenatore dell’Avellino, il commendatore Sibilia poi ci ripensò e prese Belotti»), detto cose alle quali nemmeno crede («A Pagani Ho visto un ottimo Avellino, faccio i complimenti ad Ignoffo») dopo avere censurato, dagli spalti, sia la squadra che la guida tecnica («Che stupidaggine togliere Micovschi nel finale consentendo alla Paganese di vincere la partita contro un Avellino inguardabile»).
SPONSOR. Ha glissato sullo sponsor che ha pagato l'ingaggio e ha consentito di realizzare il suo sogno da bambino, diventare allenatore dell’Avellino, come puree ha fatto spallucce sull’imposizione di ereditare lo staff tecnico in organico, per la serie questo passa il convento. Capuano ha detto che ad Avellino vuole iniziare un ciclo, portare la squadra in serie B e poi essere confermato per puntare poi al massimo, raccogliendo gli sguardi allibiti dei tifosi presenti, poco abituati a sentire promesse simili soprattutto perché non c’è un soldo in cassa.
FUORI TUTTI. Il tecnico ha superato se stesso quando gli è stato rinfacciato di avere esultato troppo, dopo la vittoria della sua Juve Stabia sull’Avellino, storia di 12 anni fa, saltellando sul tetto di una autovettura parcheggiata dinanzi al “Menti”. A quel punto Capuano ha alzatola voce: «Tirate fuori quel filmato, fatemi vedere se offendo l’Avellino, altrimenti da qui non esce nessuno», ha sbraitato battendo i pugni sul tavolo. Per tutta risposta gli è stato mostrato un video qualsiasi e Capuano s’è calmato. Ma prima di chiudere la conferenza ha garantito: «Il Bari è la squadra più forte del girone, non potremo che batterla». Sognare non costa: benvenuti alla felicità al quadrato.