ELIA DI MESTIERE FA SUPERMAN
Viviani centra il settimo oro continentale su pista. Ed è suo anche il titolo su strada! Reduce dalla febbre, anticipa il rientro nell’Eliminazione e vince Ha sbancato tutte le specialità e adesso vuole ripetersi a Tokyo
Un fuoriclasse. Non c’è altra definizione possibile per Elia Viviani, letale quando vede un traguardo e decide di prendersi la posta in palio. Agli Europei di Apeldoorn il ct Marco Villa decide di risparmiargli la fatica del quartetto: Elia ha passato gli ultimi giorni a letto con la febbre, un’influenza intestinale che gli ha tolto energie. I suoi grandi obiettivi sono l’Omnium di domani e la Madison di domenica, ma Elia sa bene che gli Europei di Apeldoorn sono importanti non soltanto perché distribuiscono 22 titoli continentali ma anche perché fanno punteggio per la qualificazione all’Olimpiade di Tokyo.
Decide di correre comunque la gara dell’Eliminazione, per rifinire la preparazione in vista dell’Omnium. Il fatto è che quando Viviani scende in pista, con lui ci sono le qualità che le fate gli hanno regalato quando era nella culla, con un colpo di bacchetta magica: la velocità, il colpo di reni, la capacità di fare fatica, il colpo d’occhio, la sfrontatezza. Con questa buona compagnia, Elia parte. Corre con grande attenzione, l’unico rischio lo corre nella terz'ultima eliminazione, quando arrivano praticamente tutti al fotofinish e va fuori Walsh di un niente. Elia si salva, rimane a giocarsi le medaglie con il polacco Prokopyszyn e con il francese Coquard. Non lascia scampo a nessuno dei due: gioca d’anticipo e stravince il duello finale con Coquard. ORO PIÙ ORO. Per Viviani, trent’anni, campione olimpico in carica nell’Omnium e fresco campione europeo anche su strada, è il settimo oro europeo su pista. Ha vinto praticamente in tutte le specialità: Corsa a punti, Omnium, Madison, Inseguimento a squadre e adesso anche Eliminazione. Chiusa in leggero anticipo la stagione su strada con undici vittorie, Viviani voleva dedicarsi alla pista perché da quando ha vinto l’oro a Rio l’idea fissa è quella di riprovare quell’emozione a Tokyo. Dividersi fra le due discipline non è mai stato un peso per lui, ma piuttosto un arricchimento. E poi ha fatto scuola: il gruppo dei pistard azzurri gli deve moltissimo, per i ragazzi più giovani Elia è un faro.
QUATTRO PIÙ QUATTRO. Si vede quando Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon e Davide Plebani scendono in campo subito dopo per la semifinale dell’inseguimento a squadre: di fronte hanno la Gran Bretagna, fortissima e senza dubbio più esperta, ma ormai gli azzurri hanno imparato a osare. Corrono sempre in testa, resistono al ritorno degli inglesi e volano in finale con il nuovo record italiano: 3'51"604. Questa sera il quartetto azzurro, con in più Elia Viviani, sfiderà l’incredibile Danimarca, passata in finale con il nuovo primato europeo (3’48”762) e favoritissima per l’oro. Niente da fare in semifinale, invece, per le ragazze del quartetto femminile: Elisa Balsamo, Marta Cavalli, Letizia Paternoster e Vittoria Guazzini partono benissimo contro la Germania, rimangono davanti per gran parte della gara poi crollano vistosamente nel finale permettendo la rimonta tedesca. Per portare a casa il bronzo questa sera dovranno battere il quartetto francese.
Inseguimento a squadre stasera: l’Italia (con Viviani) sfida i giganti danesi