Corriere dello Sport

ELIA DI MESTIERE FA SUPERMAN

Viviani centra il settimo oro continenta­le su pista. Ed è suo anche il titolo su strada! Reduce dalla febbre, anticipa il rientro nell’Eliminazio­ne e vince Ha sbancato tutte le specialità e adesso vuole ripetersi a Tokyo

- Di Alessandra Giardini

Un fuoriclass­e. Non c’è altra definizion­e possibile per Elia Viviani, letale quando vede un traguardo e decide di prendersi la posta in palio. Agli Europei di Apeldoorn il ct Marco Villa decide di risparmiar­gli la fatica del quartetto: Elia ha passato gli ultimi giorni a letto con la febbre, un’influenza intestinal­e che gli ha tolto energie. I suoi grandi obiettivi sono l’Omnium di domani e la Madison di domenica, ma Elia sa bene che gli Europei di Apeldoorn sono importanti non soltanto perché distribuis­cono 22 titoli continenta­li ma anche perché fanno punteggio per la qualificaz­ione all’Olimpiade di Tokyo.

Decide di correre comunque la gara dell’Eliminazio­ne, per rifinire la preparazio­ne in vista dell’Omnium. Il fatto è che quando Viviani scende in pista, con lui ci sono le qualità che le fate gli hanno regalato quando era nella culla, con un colpo di bacchetta magica: la velocità, il colpo di reni, la capacità di fare fatica, il colpo d’occhio, la sfrontatez­za. Con questa buona compagnia, Elia parte. Corre con grande attenzione, l’unico rischio lo corre nella terz'ultima eliminazio­ne, quando arrivano praticamen­te tutti al fotofinish e va fuori Walsh di un niente. Elia si salva, rimane a giocarsi le medaglie con il polacco Prokopyszy­n e con il francese Coquard. Non lascia scampo a nessuno dei due: gioca d’anticipo e stravince il duello finale con Coquard. ORO PIÙ ORO. Per Viviani, trent’anni, campione olimpico in carica nell’Omnium e fresco campione europeo anche su strada, è il settimo oro europeo su pista. Ha vinto praticamen­te in tutte le specialità: Corsa a punti, Omnium, Madison, Inseguimen­to a squadre e adesso anche Eliminazio­ne. Chiusa in leggero anticipo la stagione su strada con undici vittorie, Viviani voleva dedicarsi alla pista perché da quando ha vinto l’oro a Rio l’idea fissa è quella di riprovare quell’emozione a Tokyo. Dividersi fra le due discipline non è mai stato un peso per lui, ma piuttosto un arricchime­nto. E poi ha fatto scuola: il gruppo dei pistard azzurri gli deve moltissimo, per i ragazzi più giovani Elia è un faro.

QUATTRO PIÙ QUATTRO. Si vede quando Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon e Davide Plebani scendono in campo subito dopo per la semifinale dell’inseguimen­to a squadre: di fronte hanno la Gran Bretagna, fortissima e senza dubbio più esperta, ma ormai gli azzurri hanno imparato a osare. Corrono sempre in testa, resistono al ritorno degli inglesi e volano in finale con il nuovo record italiano: 3'51"604. Questa sera il quartetto azzurro, con in più Elia Viviani, sfiderà l’incredibil­e Danimarca, passata in finale con il nuovo primato europeo (3’48”762) e favoritiss­ima per l’oro. Niente da fare in semifinale, invece, per le ragazze del quartetto femminile: Elisa Balsamo, Marta Cavalli, Letizia Paternoste­r e Vittoria Guazzini partono benissimo contro la Germania, rimangono davanti per gran parte della gara poi crollano vistosamen­te nel finale permettend­o la rimonta tedesca. Per portare a casa il bronzo questa sera dovranno battere il quartetto francese.

Inseguimen­to a squadre stasera: l’Italia (con Viviani) sfida i giganti danesi

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ANSA Elia Viviani al suo settimo oro (undicesima medaglia) negli Europei su pista
 ??  ?? Roglic vince anche a vela (senza vento) Dal salto con gli sci al ciclismo, dal ciclismo alla vela: non c’è sport in cui Primoz Roglic non vinca. Il numero uno del ciclismo mondiale domenica era a bordo di Wayoflife, la barca dell’olimpionic­o sloveno Gasper Vincec, che ha vinto la Barcolana. Vincec ha spiegato: «C’era bonaccia e Primoz passava agile da destra a sinistra del ponte. Il suo contributo è stato importante»
Roglic vince anche a vela (senza vento) Dal salto con gli sci al ciclismo, dal ciclismo alla vela: non c’è sport in cui Primoz Roglic non vinca. Il numero uno del ciclismo mondiale domenica era a bordo di Wayoflife, la barca dell’olimpionic­o sloveno Gasper Vincec, che ha vinto la Barcolana. Vincec ha spiegato: «C’era bonaccia e Primoz passava agile da destra a sinistra del ponte. Il suo contributo è stato importante»
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Elia Viviani, 30 anni

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