«ZANIOLO È CENTRALE»
Sei tecnici che lo hanno allevato: «Mezzala o trequartista, basta che Nicolò sia nel cuore del gioco»
Il passato di Zaniolo giudica Zaniolo. Eccoli, uno per uno, i pareri dei suoi ex allenatori dopo la prima da titolare in Nazionale.
Luigi Di Biagio
(ex ct dell’Under 21) «Condivido le parole di Giannini. Un grande calciatore deve trovarsi da solo la posizione ma capisco anche gli allenatori, che devono pensare all’interesse della squadra. Nicolò è il prototipo del centrocampista moderno, lo vedo come una mezzala a patto che migliori la fase difensiva. E’ importante anche capire chi sono gli altri mediani: se hai troppi incursori viene meno l’equilibrio».
I consigli del Principe
Dopo l’intervista pubblicata ieri all’ex capitano della Roma ed ex azzurro Giuseppe Giannini, sei ex allenatori hanno espresso la loro opinione sul ruolo di Zaniolo. C’è chi come Di Biagio e Vecchi lo vede mezzala, e chi come Castorina o Masitto lo schiererebbero più volentieri sulla trequarti Roberto Breda (allenatore Livorno)
«La sua duttilità è una risorsa da preservare, anche se il ragazzo deve avere il tempo di assimilare tutti i ruoli. Pensate a Stankovic. Quando ha debuttato con me in B all’Entella, non era chiaro cosa potesse fare in futuro. Mezzala, trequartista, ora sento che potrebbe diventare addirittura regista. All’epoca doveva migliorare la scelta delle giocate, partendo da un’ottima base. E lo ha fatto, dimostrando di avere lo spirito giusto per migliorarsi passo dopo passo».
Stefano Vecchi (allenatore Sudtirol)
«Nicolò è una mezzala. Lo dicevo già quando lo allenavo nella Primavera dell’Inter. E’ un calciatore che ha gamba, corsa ma anche la giocata intelligente. In teoria può fare anche il trequartista, alla Nainggolan. Dove invece fa più fatica a mio avviso è sulla fascia: Zaniolo deve stare dentro al campo per esprimersi al meglio».
Cristiano Masitto (vice all. Feralpi Salò)
«Ho avuto Nicolò negli Allievi della Fiorentina. Non lo feci giocare per cinque partite perché non aveva il giusto atteggiamento in allenamento. Lo dissi al padre Igor: “Tuo figlio è fortissimo, ma io devo insegnargli come crescere”. Se avessi avuto una lezione così, forse anche io avrei fatto un’altra carriera... Il ruolo? Lo vedo vicino alla porta avversaria, dove è devastante. Certo se si sacrifica può fare anche una mezzala».
Gianpaolo Castorina
(all. Primavera Entella)
«Con me nella Primavera dell’Entella agiva da trequartista. Noi giocavamo 4-3-1-2 ed era perfetto per stare dietro le punte, perché aveva parecchia confidenza con il gol. Attaccava la profondità e dava una mano in difesa. Zaniolo interpreta il giocatore moderno per eccellenza: è un mix di tecnica e forza. Può fare la mezzala, certo, ed è un jolly offensivo, ma credo che con il passare degli anni si specializzerà da trequartista».
Matteo Cioffi (allenatore Aglianese)
«Lo chiamavo Zanna Bianca, perché come il cane del romanzo sapeva trascinare il gruppo quando era in giornata. Per me è una mezzala anche se nella mia Fiorentina Under 17 faceva l’esterno nel 4-33. Quando si accentrava era devastante, ma non era ancora pronto per giocare tra le linee».
«È il prototipo del centrocampista moderno: lo vedo bene da mezzala a patto però che migliori presto la fase difensiva»
Così Luigi Di Biagio, ex ct dell’Itali Under 21, che ha avuto Zaniolo a disposizione proprio con gli azzurrini
«La sua duttilità è una risorsa Con me doveva migliorare nelle scelte di gioco e dimostrò il giusto spirito»
Roberto Breda, ora sulla panchina del Livorno, ha allenato Zaniolo nel 2016-2017, alla Virtus Entella
«Gamba, corsa e intelligenza nelle giocate ma sulle fasce può faticare ad imporsi come un giocatore top»
Stefano Vecchi, ora tecnico del Sudtirol, ha allenato Zaniolo nelle stagioni di Primavera all’Inter
«Per cinque gare lo lasciai fuori perché non aveva l’atteggiamento giusto. Però vicino alla porta sa essere devastante»
Cristiano Masitto, oggi collaboratore alla FeralpiSalò, ha avuto Zaniolo nell’Under 16 della Fiorentina