Corriere dello Sport

Balo: i fischi, i nervi, il quasi gol

- di Pietro Guadagno

BRESCIA - Un ex-interista più un altro che, chissà, potrebbe diventarlo in futuro. Il Brescia che ha lottato fino all’ultimo per cercare di strappare un pareggio all’armata di Conte ha avuto soprattutt­o i volti di Balotelli e Tonali. Nessuno dei due ha scintillat­o in campo, ma sono stati comunque dentro la partita, adattandos­i al clima della gara. Magari a entrambi c’è voluto un po’ di tempo. Ma l’intera squadra di Corini ha fatto fatica nel primo tempo, ripartendo più aggressiva dopo l’intervallo, restando aggrappata al match fino alla fine.

GOL SFIORATO. Supermario sentiva la partita. Si è notato subito che avrebbe voluto spaccare il mondo, ma il suo carattere fumantino ha finito per prevalere: tante proteste con l’arbitro e discussion­i con gli avversari. La Curva nerazzurra lo ha preso subito di mira, ricoprendo­lo di insulti. Si è scosso a inizio di ripresa, quando, con una girata dal limite, ha chiamato Handanovic alla prima parata della serata. Da lì in poi si è visto un Balotelli più dentro al gioco, finalmente punto di riferiment­o per i compagni. Come, del resto, dovrebbe sempre essere. Ci ha provato fino alla fine. Un suo colpo di testa sotto misura ha trovato ancora la manona del portiere sloveno: avrebbe potuto ribadire in rete e, invece, ha calciato alto. Al tramonto del match ci ha anche provato con una rovesciata nel cuore dell’area, ma è stata ribattuta. Per Supermario è stato il sesto incrocio con il suo passato nerazzurro e ora il suo score è passato in negativo: 3 sconfitte, contro 2 vittorie e un pari.

STUDIATO DAL VIVO. Per Tonali, invece, era la prima volta contro l’Inter. E per lui, da bambino tifoso milanista, la sfida ha avuto quasi il sapore del derby. Chissà forse sapeva di avere gli occhi addosso (di sicuro quelli dei dirigenti nerazzurri visto che è uno dei possibili rinforzi italiani per la prossima stagione) e così ha cominciato contratto, patendo il pressing avversario e mostrando poca pulizia nella costruzion­e del gioco. Si è accesso a pochi minuti dall’intervallo, per poi salire in cattedra nella ripresa. E’ stato lui, infatti, a ispirare gli assalti alla porta di Handanovic, tenendo botta, oltre che tecnicamen­te anche fisicament­e. Alla fine è rimasto con un pugno di mosche in mano. Ma chissà che non abbia convinto ancora di più Marotta ed Ausilio, che se lo sono studiato dal vivo.

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LAPRESSE Mario Balotelli ieri a secco

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