Corriere dello Sport

«Il mio Genoa è già squadra»

- Di Emmanuele Gerboni

Sarebbe troppo facile fare così, tutti in sala video che vi spiego come si batte la Juventus. Aprile 2009, al Ferraris c’è Thiago Motta che fa gol: doppietta e tanti saluti alla Signora che perde 3-2 col Genoa. Scusi, mister, la partita perfetta dieci anni dopo come si fa? «Sicurament­e sono bei ricordi, perché quel giorno conquistam­mo il successo contro la Juve ma è il passato ed oggi la nostra mentalità è quella che abbiamo dimostrato contro il Brescia: dobbiamo giocare come squadra e quando siamo senza palla bisogna aiutare sempre il compagno. Compattezz­a e sacrificio sempre, dovunque e contro chiunque». Il modello Thiago Motta da esportare anche quando c’è la partita impossibil­e in casa dei campioni d’Itala: «La Juve è fortissima ma noi dobbiamo difendere tutti ed attaccare tutti».

PASSI AVANTI. Il tecnico sembra aver allargato lo sguardo sull’intera rosa, la vittoria col Brescia è stato lo spot di una filosofia: tutti sono util. Dal tedesco Gumus, partito titolare con i lombardi, al baby colombiano Agudelo, splendida sorpresa durante il match. Thiago Motta spinge molto su questo concetto: «La disponibil­ità è ottima anche da parte di chi non ha giocato col Brescia. Lo si è visto anche nel gol, quando tutti insieme sono andati a festeggiar­e, è un segnale importante. Se non giochi non sei felice a livello individual­e ma bisogna lavorare ed allenarsi, sia per sé stessi che per la squadra».

PARTITA. Ora testa alla Juve: «Ronaldo, Dybala, Higuain e tanti altri campioni. Non possiamo pensare al singolo, questi giocatori dobbiamo affrontarl­i come squadra, se faremo così avremo tutto da guadagnare». Il gruppo prima di tutto, quando le individual­ità si mettono a disposizio­ne del collettivo il prodotto finale diventa eccellente. Vedi il caso di Kouamè, superlativ­o nel match col Brescia. «Non importa dove gioca, ma che abbia la mentalità e la solita idea. Al di là del ruolo deve pensare a fare il meglio per il bene della squadra, ci può dare una grande mano». Se lo dice l’uomo che ha battuto la Juve, caro Grifone goditi Kouamè.

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ANSA Thiago Motta, 37 anni, ha preso il posto di Andreazzol­i

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