Corriere dello Sport

IMMOBILE-BELOTTI ROMANZO TITOLARE

Stasera all’Olimpico una sfida nella sfida: due bomber, due amici, in un confronto che ha l’azzurro sullo sfondo In Nazionale sono sempre insieme, a giugno si contendera­nno un posto nell’attacco di Mancini Ma oggi contano solo i gol per Lazio e Torino

- di Daniele Rindone

L’ amico come nemico. Immobile e Belotti sono diventati un derby. Duellano duettando, sono antagonist­i solidali. La loro sfida è diversa da tutte le altre sfide. E’ una storia da “romanzo titolare”, si promuovono a vicenda nella campagna elettorale per la conquista dell’Italia: «All’Europeo ci sarà spazio per tutti e due», dicono professand­osi amici veri e nemici mai, spingendos­i vicendevol­mente all’incontro senza scontro. Stasera, all’Olimpico, giocherann­o tutti e due, uno contro l’altro. La prossima volta che si rivedranno all’Olimpico sarà il 12 giugno, nel giorno d’esordio agli Europei, quando ne giocherà solo uno. Potrebbero ignorarsi, non lo fanno. Quando sei in ballo in una sfida così, conta fiaccare chi hai di fianco. Loro, invece, si sfidano con affetto, senza abbassare gli occhi, si concedono soddisfazi­one.

I PERSONAGGI. Immobile-Belotti è una sfida crudele. Il volo di uno impedisce il volo dell’altro. Sono quelli che a Torino hanno giocato e segnato insieme. Sono quelli che a Coverciano, in ritiro, dormono nella stessa stanza, mangiano vicini di posto: «Se faccio la criosauna viene anche lui, io e il Gallo siamo sempre insieme, tranne che in bagno», è la battuta di Ciro. Hanno pure lo stesso incubo: diventare il vice dell’altro. Non si lasciano mai in pace, si cercano e si trovano fuori dal campo, si inseguono anche nei sogni. Non dev’essere facile restare uniti. Aprono gli occhi e sanno che l’amico che ti sta vicino, con cui scherzi, è lo stesso che ti studia, che può rubarti la gloria. Immobile vuole spuntarla nella corsa all’Italia, è logico: «Io e il Gallo siamo concentrat­i. Decide Mancini chi andrà in campo. Siamo sereni e ci sarà spazio per tutti e due». Belotti, abbracciat­o da Immobile dopo la doppietta al Liechtenst­ein, ha ricambiato la carezza: «Ciro è un grande amico anche fuori dal campo, siamo compagni di stanza. Non posso dire di essere il titolare della Nazionale. Non è questione di vantaggio o svantaggio. Siamo tutti grandissim­i attaccanti». Il loro destino è separato da Mancini, finora ha garantito alternanza in attacco, ma fino a quando potrà farlo? «Proseguirà, è giusto far riposare uno e far giocare l’altro. A livello di giocate sono diversi, dovrebbero somigliars­i di più. Se hanno spazio sono avvantaggi­ati, visto il nostro gioco, basato sulla tecnica, devono essere in grado di far giocare la squadra», ha sentenziat­o il cittì nelle scorse settimane. Tutti e due, Ciro e il Gallo, devono guardarsi da Balotelli, finora deludente.

LA PARTITA. Immobile e Belotti, prima di tutto, devono pensare alla Lazio e al Torino, a Inzaghi e Mazzarri. Ciro è fresco di record, è capocannon­iere del campionato (10 gol), ha raggiunto Long John Chinaglia nella classifica all time dei goleador laziali (77 reti in A), è a meno tre gol da quota 100 (con la Lazio). Portare squadra e tifosi in Champions è la cosa a cui tiene di più aspettando gli Europei. Non è un attaccante ordinario, è un bomber straordina­rio. Eppure non gli interessa soltanto la banalità della supremazia, dell’essere un numero uno. Gioca e lotta per la squadra, è al servizio dei compagni, si esibisce in appoggio, arretra se è necessario, serve assist. Dopo Firenze ha accusato dolori ad un ginocchio, stringerà i denti, ieri era considerat­o in campo. Ancora una volta ha segnato lui, ancora una volta ha deciso lui la partita. Il problema è che dietro Ciro c’è il vuoto in quanto a gol segnati (di ieri l’appello di Inzaghi a segnare di più con più uomini). Belotti vive un’esperienza diversa al Toro.

L’anno scorso ha volato, è arrivato in Europa grazie alla cavalcata fatta con Mazzarri e alla rinuncia del Milan. Quest’anno cerca di risalire la corrente. Il Gallo ha segnato la metà dei gol di Immobile (5 contro 10), tira più o meno quanto lui (20 tentativi totali contro 29, 11 contro 15 nello specchio). Belotti ha servito un assist, Immobile 4. Sono pari nei gol stagionali con i club (11 a 11), con quelli della Nazionale è avanti il Gallo 13 a 12. Immobile e Belotti all’Olimpico. E’ la loro notte, ma sanno di avere un altro appuntamen­to.

Ciro dolorante a un ginocchio dopo Firenze: pronto a tutto per giocare

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Ciro Immobile, 29 anni, alla Lazio dal 2016
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Andrea Belotti, 25 anni, al Torino dal 2015

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