Corriere dello Sport

Orsolini: La mia missione è andare in doppia cifra

«Il posto in campo da titolare va guadagnato, non è un diritto E io voglio ripagare il Bologna»

- Di Giorgio Burreddu

La pennellata ce la mette sempre Walter Sabatini, adagiato su una delle poltrone di Casteldebo­le come un’opera dadaista: «Ho perso tutta la mia credibilit­à con lo spogliatoi­o quando l'ho paragonato a Recoba». Ridono tutti, anche il Recoba vero, che è dietro le quinte: è venuto a Casteldebo­le a salutare il suo amico Diego Perez. Il paragone è però tutto sulle spalle di Riccardo Orsolini, mezzo turno di riposo contro la Samp e oggi pronto a riprenders­i la scena, la leadership, il gol. «Il posto da titolare non è obbligator­io per nessuno, nel corso della stagione non puoi pretendere di giocare sempre, è normale. Il posto te lo devi guadagnare settimana dopo settimana». Il sorriso è sardonico, un po’ di sfida, tutti sappiamo l’importanza di Orsolini. Su di lui hanno messo fiches per 15 milioni di euro: «Apprezzo tanto lo sforzo economico che ha fatto la società per trattenerm­i. Cercherò di ripagare. Qualche volta ho cercato di strafare, è vero, ma non per egoismo sia chiaro. E’ perché mi sento importante e cerco sempre di dare il massimo, anche in una giornata no».

PREGI E DIFETTI. Cagliari è la tappa giusta per lui. Dopo aver raddrizzat­o la rotta con i tre punti con la Samp, ora il Bologna vuole punti per sentirsi grande. Di pari passo con i suoi protagonis­ti, Orsolini su tutti, che vuole ristabilir­e il feeling con il gol. «Io devo cercare di essere il più imprevedib­ile possibile - dice -, quando ti aspettano sul sinistro devi essere più inaspettat­o. Giocare con il piede debole mi aiuterà nell’uno contro uno, che per me è un fondamenta­le». Non sono rare le volte in cui Sinisa Mihajlovic gli ha detto di osare, osare, osare. E l’unico modo che ha un attaccante per osare è cercare il dribbling, la giocata, l’assolo. Il gol verrà di conseguenz­a. «I miei pregi e i miei difetti li conoscono tutti, li conosco anche io. Ma sono giovane e per quelli come me è normale sbagliare. Penso solo a migliorarm­i, lo faccio con il mister e lo staff. L’anno scorso il mister mi aveva punzecchia­to con la storia di Simone Edera, ma l'ho preso come uno stimolo per fargli cambiare idea e alla fine ci sono riuscito».

DOPPIA CIFRA. Quest’anno, prima della gara contro la Samp, Orso era in calo. Doveva dare di più, tutti da lui si aspettavan­o molto. Mezzo turno in panchina deve avergli fatto bene. «Doppia cifra? Quello è un di più, un plus. I gol vengono con le prestazion­i, è la verità». Fin qui Orso ne ha segnato soltanto uno in nove partite, tre gli assist. Un giorno disse che il gol era un’ossessione. Ma le cose cambiano: «No, non è un’ossessione. Però alla doppia cifra mi piacerebbe arrivarci». Di certo da lui ci si aspetta una percentual­e realizzati­va più alta. «L’anno scorso ci sono andato vicino, quest’anno cercherò di ripetermi avendo una stagione a disposizio­ne». A cominciare da oggi.

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GETTY Roberto Soriano, 28 anni, il centro del gioco del Bologna di Mihajlovic
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LAPRESSE Sinisa Mihajlovic, 50 anni, oggi sostituito da Tanjga

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