MONTELLA: VIOLA TORNA A SOGNARE 9
Dopo ko interno, squalifica e caso Ribery «Giusto il turno di stop: avevo esagerato. Con Franck è tutto chiarito, lui ha chiesto scusa Devo gestirlo»
Partite in viola
Franck Ribery fin qui aveva giocato tutte le partite di campionato con la Fiorentina, anche se non sempre da titolare. Le prime due (Napoli e Genoa) le aveva iniziate in panchina
Dimenticare la notte degli errori, a pioggia. Quelli di Montella, quelli del direttore di gara, quelli di Ribery, riallacciarsi immediatamente ai giorni belli, quelli delle sei gare utili consecutive. Montella cancella tutto. Si va avanti. Cercando di rialimentare i sogni.
HO SBAGLIATO. «La mia squalifica? Sono andato un po’ fuori dalle righe, ho sbagliato. Adesso abbassiamo i toni, il provvedimento è anche giusto, ma credo ci voglia anche un po’ di comprensione, noi l’abbiamo anche avuta, forse». Pure il presidente Commisso ha usato la cimosa, niente ricorso, dimenticare.
LESCUSEDELCAMPIONE.Torna Montella su Ribery. «Franck ha subito chiesto scusa da campione qual è. Ho un bellissimo rapporto con lui, anche prima del suo arrivo, mi sento partecipe. Me l’aspettavo che si potesse risentire quando l’ho tolto, ma non mi sono accorto della sua reazione e dell’adrenalina alta. Ci siamo chiariti ieri (lunedì, ndr), ho spiegato le mie ragioni, ha capito di essere andato oltre alle righe. Sì, gli ho chiesto se ce la facesse a continuare, mi ha risposto di sì ma non aveva nelle gambe la forza per terminare la partita. Mi sembrava che avesse un qualche affaticamento: un po’ di tempo prima, qui davanti alla panchina si stava toccando un polpaccio. Di questo campione che sentendosi ancora tale è venuto qui in Italia rinunciando a Russia e Arabia ne stiamo giovando tutti, ma io devo fare valutazioni oggettive e gestire un campione come lui di 36 anni rientra tra queste. La sua testa va ancora forte e il fisico potrebbe non supportarlo, i rischi sono sempre alti dal 70’ al 90’. Certo, avessi saputo….poi l’epilogo e le tre gare fuori avrei corso il rischio…. Non credo di dovermi rimproverare nulla. Franck ha chiesto scusa, ne paghiamo tutti dazio, me compreso».
NO RICORSO, SI SOGNI. «Mi sono confrontato coi miei dirigenti. La società ha creduto che non fosse opportuno fare ricorso. Adesso pensiamo a ripartire, ci aspetta un impegno tosto, ma vogliamo rialzarci. Non dobbiamo perdere l’entusiasmo e continuare a sognare consapevoli che stiamo facendo un lavoro importante, indice di orgoglio e identità».
ALLA PARI. «Non abbiamo mai trovato un avversario capace di schiacciarci nettamente sul campo e anche domenica, con la Lazio, abbiamo affrontato una corazzata con titolari forti, riserve altrettanto importanti, insomma centimetri e tecnica. Un episodio sfortunato ha cambiato il risultato, lo accettiamo, e guardiamo avanti: questo ci deve dare più consapevolezza che siamo sulla strada giusta, forse anche un po’ più avanti di quello che pensavamo».
AVVERSARIO PRATICO. «Non potremo sottovalutare nulla, il Sassuolo è squadra pratica, che non ha nulla da invidiare ad altri club di Serie A. Hanno un attacco importante, con Berardi, Caputo, Defrel. C’è Boga e pure Djuricic non è da trascurare, con il più giovane Locatelli. Ci servirà la forza mentale per correre come abbiamo fatto fino a qui».
«Un rischio tenere in campo dopo il 70’ un 36enne. Non mi rimprovero nulla»
L’ATTACCANTE. «Chi degli attaccanti è più vicino a giocare dall’inizio?
Vlahovic sicuramente sta meglio di Pedro, ma è giovane, deve completarsi nella gestione della gara. Boateng mi dà invece altre garanzie, per partecipazione alla manovra e lettura delle situazioni».
«Adesso pensiamo a ripartire. Nessuno fin qui ci ha messo sotto. Tocca a noi»