Corriere dello Sport

Il peso di una assenza

- Di Alberto Polverosi

Per la prima volta in questo campionato la Fiorentina giocherà senza Ribery, faro, stella, guida miglior giocatore dei viola. Non giocherà a Reggio Emilia contro il Sassuolo, salterà il Parma e la trasferta di Cagliari, rientrerà fra poco meno di un mese a Verona visto che in mezzo c’è pure la sosta per le nazionali. E’ un brutto colpo per Montella, per tutte le ragioni riportate qui sopra e anche per altri motivi. I fiorentini sperano che non sia un brutto colpo anche per il giocatore, perché un mese fuori gioco non aiuta a mantenere una condizione che il francese aveva già trovato.

Senza Ribery, la Fiorentina aveva giocato una sola partita ufficiale, in Coppa Italia il 18 agosto scorso, 3-1 contro il Monza. All’epoca il francese non era ancora in organico. All’inizio del campionato è andato in panchina nelle prime due gare, perse dai viola contro il Napoli e a Marassi contro il Genoa, aveva giocato 12’ al posto di Sottil al debutto e 18’ a Genova al posto di Boateng. Alla 3ª giornata, contro la Juve, è diventato titolare e non è più uscito dalla formazione anche perché da quella partita Montella non ha più cambiato gli 11 titolari e la Fiorentina non ha più perso, prima di incontrare la Lazio. Ha lasciato però dei punti per strada quando Ribery è stato sostituito. A Parma contro l’Atalanta: 2-0 per i viola, il francese fuori al 68’, dentro Boateng, 2-2 alla fine. Domenica scorsa contro la Lazio: 1-1 al 75’ quando è uscito Ribery per far posto di nuovo a Boateng, 2-1 per la Lazio al 90’, con espulsione a fine partita dell’ex Bayern. Stasera, la Fiorentina non avrà due leader veri come Caceres e Ribery, se poi Montella deciderà di rinunciare anche a Badelj (giù di forma), ne mancherann­o tre. Forse è questa la ragione per cui il tecnico sta pensando a Boateng, da giocatore esperto (peraltro ex di giornata) potrebbe essere utile ai giovani. L’assenza del francese è pesante. La squadra lo ha subito riconosciu­to come leader, come accadeva con Batistuta che, al contrario del francese, aveva impiegato almeno un paio di anni per imporre il suo carisma. Ribery è arrivato a Firenze in tarda età, con una bacheca stracolma di trofei e in una squadra di giovani ha fatto capire subito che non aveva lasciato Monaco di Baviera per un dolce prepension­amento in riva all’Arno. Questa qualità, questa classe, questo incredibil­e legame che si è subito creato con Firenze e la Fiorentina mancherann­o per tre partite. Non sarà facile per lui ma soprattutt­o non sarà facile per la squadra.

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