Semplici va contro il tabù
Nella stagione in cui battere o fermare le grandi è divenuto più semplice che superare le piccole, la trasferta del Meazza per la Spal assume i contorni di un’occasione da sfruttare perbene. Dopotutto col Milan i conti sono aperti da un pezzo: nei 4 precedenti recenti la Spal è tornata a casa sempre a mani vuote, motivo in più per sperare di invertire la tendenza dopo aver battuto la Lazio e soprattutto imposto il pari al Napoli dell’ex milanista Ancelotti. I guai dei rossoneri potrebbero anche rivelarsi forieri di buoni propositi per Semplici, costretto a fare i conti con il ko di Di Francesco e con Igor che rimane a forte rischio forfait. Sta meglio Kurtic, che pure non sa ancora se potrà essere della partita per 90’ o se dovrà almeno inizialmente accomodarsi in panchina.
TABÙ E RICORDI. Nei giorni in cui si dibatte sul destino di San Siro, Semplici magari in cuor suo spera che il fronte di chi vuole uno stadio ex novo possa prendere il sopravvento. Il motivo? Il Meazza per il tecnico nativo di Tavarnelle non è mai stato prodigo di soddisfazioni: nelle 4 gare disputate contro Milan e Inter non è mai riuscito a portar via neppure un punto, segnando una rete (quella di Petagna nell’ultimo precedente contro i rossoneri) e subendone due a partita. Ma i tabù, si sa, sono fatti anche per essere infranti e proprio a una coppia svezzata dal vivaio milanista, vale a dire quella formata da Petagna e Paloschi, il tecnico potrebbe affidarsi per provare ad abbattere quella che oggi appare la flebile resistenza della retroguardia di Poli. Anche se il Palo dovrebbe sedere in panchina a favore di Floccari. Che al Milan a San Siro ha già segnato 11 anni e mezzo fa quando vestiva la maglia dell’Atalanta, vincendo per 2-1 e rendendo inutile la rete nel finale di Paolo Maldini. Corsi e ricorsi storici.