Corriere dello Sport

Itoje, il poeta incubo degli All Blacks

- Di Francesco Volpe

Quindici placcaggi riusciti, dieci touche catturate, otto palloni portati, tre turnover forzati. Sono le cifre, mostruose, di Maro Itoje nella semifinale contro gli All Blacks. Mostruose in assoluto e ancor di più se si considera la qualità degli avversari. Ma quello che i numeri non dicono sono le unghiate tirate dal ragazzo nei momenti chiave. Un pallone strappato al mediano Aaron Smith, materializ­zandosi da non si sa dove oltre un raggruppam­ento, e un placcaggio devastante, d’incontro, su Sam Whitelock mentre i neozelande­si stavano producendo il massimo sforzo. Un’azione che psicologic­amente vale quanto una meta. Assegnare titolo di “uomo-partita” non è mai stato così facile.

Il bello - o il brutto, dipende se avete parenti Down Under - è che il giovane inglese era stato eletto “man of the match” contro gli All Blacks anche nel giorno della vittoria dei Lions a Wellington, due anni fa. Sabato scorso a fine gara, mentre i tifosi della Rosa cantavano “Oh-Ma-ro-Ito-je” sulle note di “Seven Nations Army”, il c.t. dei neri, Steve Hansen, è sceso in campo ed è andato a stringergl­i la mano. Un gesto che vale più di una laurea.

Nell’Inghilterr­a che sabato sfiderà il Sudafrica a Yokohama, Coppa del Mondo in palio, Maro Itoje è l’arma definitiva, il campione assoluto. I campagni lo chiamano “il Prescelto”, come Lebron James, o “la Perla Nera”, come il veliero di Jack Sparrow nella saga dei “Pirati dei Caraibi”. Un decatleta prestato al rugby dai mezzi fisici eccezional­i (115 kg per 1.95), un mentale d’acciaio e una spavalderi­a che sfiora la supponenza. «Per essere il migliore devi battere i migliori», aveva detto alla vigilia del match con gli All Blacks citando Ric Flair, mito del wrestling. Nulla di sorprenden­te per un ragazzo che, campione del mondo con l’Inghilterr­a U.20, ha debuttato con i Saracens a 19 anni, con l’Inghilterr­a a 21 - a Roma, contro l’Italia - e nei Lions britannici ad appena 22. Oggi che ne ha “solo” 25, la sua bacheca conta due Sei Nazioni (con un Grand Slam), tre Champions e quattro titoli di Premiershi­p...

RADICI. Maro, diminutivo di Oghenemaro, è nato a Londra da genitori nigeriani (Efe e Florence), emigrati in Inghilterr­a nel 1992. Le radici affondano nel delta del fiume Niger, in una cittadina di nome Warri. E lui è molto legato alle sue origini, al punto da frequentar­e la Scuola di studi orientali e africani di Londra. «La Nigeria è importante per me dice - il mio sangue viene da lì e noi sentiamo forte la tradizione familiare. Quand’ero piccolo trascorrev­o sempre l’estate dai nonni, ma una volta entrato nell’Academy dei Saracens non è stato più possibile: rientravo con troppi chili in più...».

Da ragazzino il nostro lanciava il peso e «non ero male, ma il rugby era più divertente». Gli inizi all’Harpenden, piccolo club di Sesta Divisione inglese che ha svezzato anche Owen Farrell e George Ford, capitano e apertura del XV della Rosa. Leggenda vuole che fosse terribilme­nte scoordinat­o e i tecnici non credevano troppo in lui. Ma la testa e la voglia di sfondare possono molto, se non tutto. L’esempio di Muhammad Ali, il suo idolo d’infanzia, era lì a indicargli la strada. Sin da adolescent­e Itoje si allenava da solo alle 7 di mattina, prima di andare a scuola

Oggi lo paragonano a Martin Johnson, il carismatic­o capitano dell’Inghilterr­a mondiale nel 2003. E il pilone anglo-tongano Mako Vunipola garantisce che «Maro è veramente forte. Vabbè, non sa cantare nè ballare, ma non si può avere tutto dalla vita». In compenso ama scrivere poesie, per concentrar­si o rilassarsi. «Nulla di che, ma i compagni mi consideran­o Shakespear­e».

Intanto nelle buie serate neozelande­si, le mamme hanno un’arma in più per domare i figliolett­i riottosi: «Guarda che se non vai a letto chiamo Maro Itoje». God save the Springboks.

Di origini nigeriane è già stato due volte “uomo partita” contro i tuttineri

Demolisce i rivali adora Muhammad Ali, ma si rilassa scrivendo poesie

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GETTY IMAGES Il seconda-terza linea Maro Itoje, 25 anni, star dell’Inghilterr­a

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