Presidenza Fidal, corsa per quattro
La corsa è lunga ma, a giudicare dal numero e dallo spessore dei contendenti, dall’atletica arrivano segnali di vitalità insospettabili. La Fidal, a un anno dall’assemblea elettiva ha messo a segno un singolare record: sono quattro (finora) i pretendenti alla carica di presidente ora ricoperta da Alfio Giomi, non più ricandidabile. A rompere gli indugi, Stefano Mei, oro europeo dei 10.000 nel 1986 e presidente dell’Associazione atleti olimpici e azzurri d’Italia, già avversario di Giomi nel 2016. A Mei, che si svelerà il 13 novembre a Milano, ha fatto seguito il generale delle Fiamme Gialle, nonché vice presidente Fidal, Enzo Parrinello. Tempo due giorni ed è sceso in pista anche Alberto Morini, già vice di Arese e poi sfidante di Giomi nel 2012. Ieri la corsa si è arricchita di un altro concorrente di peso come Roberto Fabbricini, ex segretario generale Coni e fino a maggio presidente di Sport&Salute. L’ex commissario Figc con un passato da sprinter ha svelato il proposito in attesa di verificare alleanze e supporti. Lo ha fatto alla Scuola di Formia, in occasione della premiazione Toto -Doha, che ha visto la presenza di medagliati olimpici, ex primatisti mondiali e campioni europei, da Gentile a Morale, da Ottoz a Frinolli. «L’atletica deve affontare un rinnovamento tecnico e culturale per fronteggiare una concorrenza sempre più globale: tanto interesse non può che far bene», il pensiero comune.