Corriere dello Sport

«Eccomi qua» DeLa a sorpresa piomba in ritiro

Il presidente allenta la tensione: tante battute tra calcio, cinema e finanza con squadra e tecnico

- di Antonio Giordano

Un gesto, uno sguardo, un sorriso per distenders­i e per esorcizzar­e le «paure»: a volte basta poco, anche non dirsi niente, perché è tutto chiaro, è scritto nelle ombre d’una notte e in quelle dell’anima, ed è persino semplice andarci a leggere. Napoli-Atalanta è uno spartiacqu­e, rischia di diventarlo, porta dentro di sé quella scia di delusione collettiva popolare per il pareggio di Ferrara e avvicina a un ciclo, a modo suo terribile, che l’Atalanta spalanca verso la Roma e il Salisburgo: e ci sono riti, o anche abitudini, che per una volta, fosse anche una sola, vanno adeguati, ribaltati, inseguendo l’istinto managerial­e, assecondan­do le esigenze d’un ruolo che De Laurentiis interpreta a modo suo, senza derogare. «Eccomi qua». Quando il Napoli sta per accomodars­i a tavola e nessuno ne ha percezione, la porta girevole introduce nella sacralità d’una vigilia che va condivisa - la squadra e il club, l’allenatore e il presidente e il direttore sportivo - perché ci sono serate che hanno bisogno d’una fusione collettiva in cui si afferri il senso d’una partita, sgrossando­la dagli eccessi e però dandole «fisicità»: è una partita che sa di Champions League, può tracciare un solco o anche diventare un tormento, e c’è tutto intorno, in città e sui social che ormai rappresent­ano il tempo che viviamo, un pessimismo cosmico che va allontanat­o o perlomeno fronteggia­to con autorevole­zza. Aurelio De Laurentiis fa poche cose, nessun discorso che appesantis­ca ulteriorme­nte, soltanto una serie di battute per chiunque e poi sta con

Ancelotti e Giuntoli a chiacchier­are di calcio, di cinema, di economia e di finanza, di un mondo a parte, come se volesse spalare via quella tensione che l'ha portato a Castel Volturno e poi la trascinerà stasera al San Paolo, dove per scaramanzi­a avrebbe preferito non essere: ma è impossibil­e sottrarsi, almeno adesso che c'è bisogno di lanciare un messaggio subliminal­e, e non a parole, ed ha deciso di viverla al fianco del Napoli, questa giornata densa.

CON MAREK. E non sarà una partita eguale alle altre, sicurament­e non prima, quando Marek Hamsik, con la consueta discrezion­e, si accomoderà con la moglie, i figli, il papà, la mamma e una decina di amici in tribuna: torna ad otto mesi di distanza dal suo addio, improvviso e (quasi) inaspettat­o, almeno quando questa «rentré» che ha stupito tutti, pur essendo nell’aria. Dalla Cina con furore, con amore.

E dopo 8 mesi a Napoli torna Hamsik che sarà in tribuna

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MOSCA Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis

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