Corriere dello Sport

Lega, niente presidente Scontro tra Cairo e Lotito

Il candidato presidente Dal Pino non passa. Il commissari­o lascia

- di Pietro Guadagno

Come previsto è stata fumata grigia, anche se, alla fine, a Dal Pino è mancato soltanto un voto per essere eletto nuovo presidente della serie A. Nelle prime due tornate di ieri, infatti, è riuscito a raggiunger­e le 13 preferenze, mentre alla terza si è fermato a 12. A quel punto si è capito che non era più il caso di insistere. Ci si riproverà il prossimo 8 gennaio, quando basterà la maggioranz­a semplice. Già, ma Dal Pino sarà ancora disponibil­e? La domanda è lecita, visto che aveva messo come pregiudizi­ale alla sua candidatur­a un’ampia maggioranz­a. Dovesse andare male anche la terza Assemblea elettiva, allora aumentereb­bero le chance che in via Rosellini si insedi un vero commissari­o.

CICALAOUT. Intanto, già nelle prossime ore uscirà di scena l’attuale commissari­o ad acta. Sarà lo stesso Cicala (ieri in totale balìa di presidente e dirigenti) a dare le dimissioni, oppure ci penserà direttamen­te Gravina a intervenir­e nel Consiglio federale di domani, nominando un sostituto. Una decisione inevitabil­e alla luce del conflitto di interessi emerso per il ruolo di membro supplente del consiglio di sorveglian­za della Lazio da parte di Cicala. In ogni caso, il 16 gennaio, scadono i 45 giorni consentiti dallo statuto per rimanere senza presidente dopo la prima votazione. In teoria, a quel punto, potrebbero già decadere tutti gli organi, dal Consiglio all’ad De Siervo, ma l’ultima parola resta alla Federazion­e, che dopo le dimissioni di Miccichè aveva indicato come termine il 10 marzo.

FACCIAAFAC­CIA. Tornando alle votazioni di ieri, il nome di Dal Pino, manager con trascorsi in Fininvest, Mondadori, Kataweb, Telecom, Seat Pg e Pirelli, è stato formalment­e portato in Assemblea dalla Roma. Ha avuto l’appoggio di una serie di club di area lotitiana, mentre non è chiaro dove e come si sia posizionat­o il Milan. Certamente contro, invece, Inter, Torino, Juventus, Fiorentina e Sassuolo: hanno lasciato la scheda bianca, oppure hanno riscritto il nome di Miccichè, sempre pressato da De

Siervo per tornare in via Rosellini. Prima della terza tornata, peraltro, c’è stato pure spazio per un faccia a faccia tra Cairo e Lotito, definito da qualcuno «maschio»,. Il secondo voleva chiudere lì con le votazioni, mentre il primo insisteva per andare avanti. Pare che sia stata una battuta del presidente granata a rischiare di fare degenerare tutto. Poi, un pronto intervento di Preziosi ha riportato la calma. Il terzo giro è stato fatto e Dal Pino è sceso a 12, perché il Brescia avrebbe cambiato fronte.

OGGI IN COMMISSION­E. Infine, appena accennato in Assemblea il tema Mediapro, nonostante ieri scadesse il mandato a De Siervo per preparare una nuova proposta di accordo da sottoporre agli spagnoli. Se ne parlerà comunque oggi nella commission­e per i diritti tv. Anche se da Barcellona ribadiscon­o di considerar­e la propria offerta scaduta e la trattativa chiusa, rinviando però un’eventuale riapertura al momento in cui in via Rosellini ci sarà una governance stabile e definitiva.

Nuovo tentativo l’8/1 Gravina pronto al commissari­amento sostituend­o Cicala

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 ?? ANSA ?? L’ex presidente della Lega, Gaetano Micciché, 69 anni, dimessosi il 19 novembre scorso dopo gli attacchi subiti a proposito della regolarità della sua elezione
ANSA L’ex presidente della Lega, Gaetano Micciché, 69 anni, dimessosi il 19 novembre scorso dopo gli attacchi subiti a proposito della regolarità della sua elezione

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