Decide Caicedo: «Il mio compito è farmi trovare pronto quando conta»
«Finalmente siamo cattivi vogliamo vincere la Supercoppa»
Gol da impazzire, è una bellissima follia la Lazio lassù. Gol che ha scatenato l’entusiasmo e quasi ha fatto scoppiare un rissa. Sono piombati tutti in campo, anche il diesse Tare, volato direttamente dalla Tribuna Aurorità. Festeggiava il colpo del suo Panterone, festeggiava i suoi ragazzi-eroi. E’ arrivato faccia a faccia con alcuni uomini dello staff tecnico di Maran, tra cui il preparatore atletico De Bellis, probabilmente scocciati per l’intrusione, l’hanno placcato e placato. E’ stato un gol incredibile, ha creato un’esplosione di gioia (per la Lazio), di nervi (per il Cagliari). Terzo gol consecutivo, tutti dopo il novantesimo. Un altro colpo che può essere memorabile, che fa arrivare la Lazio in posizioni paradisiache: «Bisogna continuare così ma non voglio parlare di scudetto. Il nostro obiettivo è la Champions, ma ci sta che la gente parli di tricolore. Noi siamo coscienti che è ancora lunga. Bisogna rimanere umili ma è sotto gli occhi di tutti che stiamo facendo una grande stagione. Ogni squadra ha la sua ambizione. Dopo la vittoria col Sassuolo avevo detto che questa squadra aveva imparato molto dal passato. C’è stato un altro mio gol e di questo sono contento, il nostro gruppo merita tutto questo». Segna e risegna, ha inserito il pilota automatico: «Il Cagliari è la rivelazione del campionato, questo campo era difficile da espugnare, quindi ha più valore questa vittoria. Dobbiamo pensare partita dopo partita».
LA FORZA. Caicedo uomo della Champions per non dire altro, la parola proibita non l’ha voluta pronunciare. Mai così goleador, asso nella manica di Inzaghi. «Penso che farmi trovare pronto è il mio lavoro. Ringrazio Dio per l’opportunità, anche stavolta. La squadra ha fatto una grande partita contro una squadra forte come il Cagliari». Il Panterone, stravolto, s’è strappato la maglietta di dosso, ha corso per tutto il campo, ha mostrato i muscoli alla Ronaldo: «Cosa è successo negli ultimi minuti? Questo è frutto del lavoro di Inzaghi e dello staff, di quello che fanno in settimana. Quest’anno stiamo dimostrando di avere quella cattiveria che è mancata due anni fa. Siamo più maturi, la nostra mentalità è cambiata. Questa vittoria vale oro, adesso pensiamo alla Supercoppa. Vogliamo vincerla, abbiamo chance di farcela». La classifica, però, non vuole vederla: «Ogni partita sarà una finale».
TARE. Prima della partita aveva parlato Tare. «Siamo consapevoli del lavoro degli ultimi anni. Questo gruppo ha talento e forza, dobbiamo andare passo dopo passo. Lo scudetto non fa paura, ma abbiamo degli obiettivi. Prima raggiungiamo quelli, poi se a tre o quatto giornate dalla fine saremo in lotta allora proveremo anche a vincerlo. Ma chi vuole bene a questa squadra deve restare cauto».
Tare: La parola scudetto non ci fa paura, se a un mese dalla fine saremo lì...