PELLEGRINI: VINCO E NUOTO SERENA
Stella fra le stelle, Federica a 31 anni resta ancora la grande protagonista «Il 2019 l’anno più bello. Non affronterò il 2020 pensando che sarà l’ultima stagione. Rivoglio solo le sensazioni mondiali e poi vedremo»
Stile. Non soltanto lo stile libero. Non soltanto la naturalezza con la quale rende splendido l'elegante e tuttavia morigerato tailleur giacca bianca, pantalone nero e neri anche i mocassini. Stile nella pacatezza, nel continuare a sognare e far sognare. Alla Palestra Monumentale del Foro Italico, Federica Pellegrini è sulla bocca di tutti. Successi in piscina a parte, nella precedente uscita istituzionale aveva fissato il Presidente della Repubblica negli occhi chiedendogli di proteggere lo sport italiano. E alla cerimonia dei Collari è come se lo sport italiano voglia nuovamente ringraziarla. C'è stile anche nell'umiltà con cui dichiara: «A marzo ci saranno le qualificazioni alle Olimpiadi. L'obiettivo è il pass per i Giochi, poi si vedrà».
Quanto ai Collari, la Divina è arrivata a quota tre, dopo quelli del 2008 e del 2017. «Ma è sempre come fosse la prima volta. Arrivarci poi da 31enne campionessa del mondo è davvero incredibile».
IPSE DIXIT. Il primo a parlare di lei, al suo arrivo al Foro è Alex Zanardi: «La sua vittoria ai Mondiali di Gwangju (l'ultima perla della serie sui 200 stile libero, ndr), è l'impresa che maggiormente mi ha colpito di questo 2019. La vittoria di Federica è quella di una ragazza che risponde a quanti la davano per finita e dimostra quanto le grandi rimonte nello sport e nella vita siano possibili».
Federica Pellegrini è anche il primo nome che citano tanto il numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal palco. Lei, però, prima della cerimonia ne cita un altro: «Alberto Tomba. Lo conosco molto bene e fu straordinario nello smuovere tutti dal divano,. Se devo scegliere un simbolo scelgo lui».
La Divina risponde poi così a Zanardi: «Accolgo i suoi complimenti con grande amore, anche perché questo è stato uno degli anni migliori della mia carriera. A vent'anni è bellissimo vincere un Mondiale (quell'incredibile Roma 2009, con il doppio successo e altrettanti record tra 200 e 400; ndr) ma farlo a 31 è tanto più difficile. Voglio conservare quell'emozione e mi auguro di riviverla nel 2020. Più che altro vorrei ritrovare la stessa sensazione in acqua vissuta in Corea, indipendentemente dal risultato. Dunque, da oggi pomeriggio (ieri) serenità e allenamenti tosti per poi, si spera, concludere in un'Olimpiade e in una buona condizione di forma».
SERENITÀ. Serenità, addirittura pace. La Divina lo ripete spesso. Anche se Tokyo 2020 potrebbe essere la sua gara d'addio.
«Le impressioni sono positive. Non solo: ci stiamo accorgendo che i tempi che sto nuotando in questo periodo sono molto buoni rispetto a quelli del dicembre di un anno fa». Fondamentali saranno proprio le gare di marzo, «Un passo intermedio perché lì avrò già tre mesi di lavoro duro sulle spalle e potrò puntare dritta su Tokyo».
Il nodo centrale resta, appunto, la serenità. «Chiariamo una cosa: non voglio affrontare ogni competizione come se fosse l'ultima. "Gli ultimi assoluti di Federica", "Gli ultimi Europei", "Gli ultimi Mondiali",... Così non mi passa più! Cercherò di vivermela al meglio in un anno che, comunque sia, crea molto scompiglio. No, niente malinconia. Non c'è spazio».
Federica, allora, si divertirà. Ma per divertirsi alla grande servirà una medaglia? «Cercherò di divertirmi, sì. E lo faccio quando vado forte. Quella parola, però, non uscirà mai dalla mia bocca».
ADDIO? D'accordo, ma siamo sempre lì. C'è sempre qualcuno a parlarle di titoli di coda. Fuori dall'ufficialità, lontana dal palco dei premiati, la nuotatrice veneta ribadisce: «Vivo con molta tranquillità al pensiero che in Giappone possa arrivare la mia ultima Olimpiade. Non ho alcun rimpianto». Sul palco, invece, mette le mani avanti: «Quella di Tokyo, se arriverà, sarà la mia quinta edizione dei Giochi. L'affronterò con la consapevolezza di aver fatto ciò che dovevo fare, per me e il mio sport. A quel punto potrò anche chiudere in pace».
Federica Pellegrini lascia la Palestra assieme agli atleti paralimpici. Praticamente l'ultima ad andarsene e a finire di rilasciare interviste. Lo stile, l'eleganza in una mattinata romana. Stella tra le stelle dello sport italiano. La piscina poco lontano, c'è altra storia da scrivere.
Autosprint va nelle edicole mettendo in copertina l'evento dei Caschi d'Oro, in partnership con i Volanti Aci. Oltre alla presenza dei nomi più vincenti dell'automobilismo italiano, spazio a tanti personaggi della Formula 1 di ieri e oggi. Lewis Hamilton, Ross Brawn e Esteban Ocon non hanno fatto mancare un videomessaggio, mentre Pierre Gasly per essere presente ha sfidato la neve. Caschi Legend quindi per René Arnoux, Jacques Villeneuve e Giampaolo Dallara, mentre il paddock F.1 ha avuto la dovuta attenzione con Caschi speciali. Caschi iridati al team Mercedes F.1 e alla Hyundai.
«Dopo la quinta Olimpiade potrò chiudere sapendo di aver dato tutto»