Ma come faceva Sarri, a Napoli, ad avere soltanto certezze?
CON IL 4-3-3 E SEMPRE GLI STESSI UOMINI, DAVA SPETTACOLO. A TORINO HA PROBLEMI COL TRIDENTE
Caro Italo, sono sbigottito dagli ancora molti dubbi di Sarri.
Ha un tridente da favola e ci cincischia sopra e si macera al pensiero di come “adattare” la squadra a seconda del gioco dell’avversario. Ma chi sarebbe, ogni volta, questo tale avversario così spaventoso da prendergli le misure peggiori, cioè privare la Juventus della più bella dimostrazione di sé che è il tridente? A me Sarri non sta facendo capire più niente. Ma davvero, al Napoli, si riempiva di tutti questi pensieri cautelativi nel... mandare in campo sempre la stessa squadra per anni?
Qui alla Juve ci pensa e ripensa: ... e col tridente ha paura che il centrocampo non regga, e la difesa traballi...
Amico Sarri, sia il centrocampo di questa Juve tra infortuni e acquisti che si stanno rivelando deludenti, che una difesa altrettanCaro to non fortissima, saranno sempre gatte da pelare. Ma se gli levi il principale propulsore, che è, e non può che essere a sé stante dagli altri reparti, allora preparati ad una Juventus affannata e incerta. Se il tridente glielo santissimamente catapulti sin dall’inizio di ogni partita, al 90%, dopo un po’, starai già sull’1 a 0 e oltre.
Io non riesco a capire come di questa fortuna si possa fare a meno, e sia che giochi con l’Udinese che con l’intero Brasile.
E poi, stratega Sarri, ma come mai sei anche senza un po’ di sensibilità? Stai vincendo 3 a 0 e hai detto a Rugani di prepararsi per entrare. Il ragazzo non ne vede l’ora, e poi gli dici di rivestirsi e metti De Ligt. E lo stesso fai con Dybala: è stato, come in ogni recente partita, il migliore in campo, e lo togli per mettere Bernardeschi che di questi tempi non sta girando. E lui, nerissima joya nell’uscire dal campo, si divora la rabbia per non poter ancora provare quel gol che ha più volte tentato.
Risultato? Squadra scompaginata e gol dell’Udinese. E senza contare che, quel suo gol con la palla che ha appena toccato (e per giunta involontariamente) l’arto superiore del braccio-spalla e non l’avambraccio, dunque impatto regolare, è stato uno dei migliori pallonetti all’incrocio mai visti nel calcio. E non aggiungo altro.