Inzaghi, il sogno continua
Stava pensando a Riyad, aveva la testa alla finalissima di Supercoppa contro la Juve, non era la Lazio delle ultime settimane, sottomessa da Simeone e Nainggolan si stava consegnando al Cagliari senza avere un sussulto, poi si è riaccesa all’improvviso.
Stava pensando a Riyad, aveva la testa alla finalissima di Supercoppa contro la Juve, non era la Lazio delle ultime settimane, sottomessa da Simeone e Nainggolan si stava consegnando al Cagliari senza avere un sussulto, poi si è riaccesa all’improvviso, ha capito che l’occasione era troppo grossa per buttarla via senza provarci. E la squadra di Inzaghi si è messa a giocare, ha cominciato a stordire gli avversari con i suoi tocchi corti e l’imbucata in mezzo, con le sue ali avvolgenti che buttano palloni su palloni in area, con il talento dei suoi artisti più divertenti e spettacolari, forse i più decisivi di tutto il campionato. Così, la partita che sembrava chiusa e inaccessibile, la partita che prima Simeone e poi Faragò potevano celebrare con il raddoppio, è finita con la vittoria della Lazio. Una vittoria clamorosa, l’ottava consecutiva, che la proietta alle spalle della Juve e dell’Inter, a tre punti di distanza: la rimonta, firmata da Luis Alberto e da Caicedo (come a Reggio contro il Sassuolo), è maturata durante un recupero di sette minuti infernali per il Cagliari che non aveva più la forza di uscire dalla propria area di rigore, circondata e assediata. L’ultima volta che ci era riuscito, aveva sbagliato con Faragò un 2-0 che sembrava davvero molto facile: poi il vuoto, l’incubo, la marea biancoceleste davanti a Rafael.
Inzaghi ha cambiato la partita con due mosse, la seconda proprio sul filo di lana: l’ingresso di Caicedo è stato decisivo, come già a Reggio Emilia, ma importante è stata anche la pressione che Jony, sulla sinistra al posto di Lulic, ha messo alla difesa del Cagliari, crollato proprio da quella parte. Sul primo traversone di Acerbi, è arrivato il pareggio di Luis Alberto dalla distanza; sul secondo dello spagnolo, è spuntata la testa del Panterone, specialista nei gol con il fiato sospeso. Gelata la Sardegna Arena, che pensava di festeggiare un altro successo: il Cagliari aveva giocato una partita quasi perfetta, aperta dal gol di Simeone e gestita con grande attenzione da Nainggolan, Nandez, Joao Pedro e dallo stesso bomber argentino. I rossoblù hanno avuto il demerito di non trasformare in gol le tre grandi occasioni create in contropiede mentre la Lazio stava dando l’assalto al fortino avversario: la sconfitta, però, non macchia lo straordinario cammino della squadra di Maran, che resta in piena corsa per un posto in Europa. Inzaghi, invece, piomba nella notte di Cagliari in zona scudetto e domenica si giocherà un altro trofeo contro la Juve, che ha appena battuto in campionato: il sogno continua.