Batticuore Lazio è marcia scudetto
A Cagliari ottava vittoria consecutiva: 2-1 al 98’ Inzaghi a tre punti dalla vetta. E ora la Supercoppa
Extra Lazio. Non parlate di Leicester e di scudetto, anche se questa squadra fa sognare il suo popolo e ora Juve e Inter sono distanti appena tre punti. Lassù, dove osano le aquile, sono arrivati Luis Alberto e Caicedo, firmando una rimonta mai vista. Due gol, nei sette minuti di recupero concessi dall’arbitro Maresca, per ribaltare il Cagliari e gelare la Sardegna Arena, già proiettata verso la Champions. E’ finita tra le polemiche e con il ds Tare in campo a discutere con la panchina rossoblù. Maran era convinto di aver portato a termine l’impresa. Esce tra i rimpianti, perché Nainggolan, Simeone e Joao Pedro non hanno avuto la lucidità per chiudere il conto. Il recupero lungo è giustificato dal regolamento. Luis Alberto ha pareggiato al 93' e i 30 secondi supplementari concessi dall’arbitro ci stavano per la sostituzione (Deiola per Nainggolan) consumata durante l’extra-time. Così, dopo 97 minuti e 25 secondi, è arrivato il raddoppio di Caicedo, abilissimo a sfruttare il cross di Jony. Il graffio della Pantera per l’ottava vittoria consecutiva della Lazio. Bravissimo Inzaghi. Cambi indovinati per l’assedio. Ha finito con tre punte, due trequartisti, solo due difensori centrali e due ali come terzini. Tutti avanti a confezionare il sorpasso all’ultima curva. Il Cagliari, sotto pressione, ha ceduto di schianto. Non si possono concedere 45 cross e 10 angoli pensando di arrivare in fondo senza prendere gol.
CHOLITO. Maran aveva costruito la sua partita senza concedere campo ai contropiedisti della Lazio. Squadra corta e compatta, raccolta in pochi metri, contrasto e ripartenze innescate dai due trequartisti. Nainggolan e Joao Pedro sistemati a sostegno di Simeone e in pressione su Radu e Luiz Felipe. La Lazio non riusciva a costruire. Luis Alberto era dentro una gabbia, Nandez lo braccava e il belga riceveva palla alle sue spalle. Proprio con l’ispirazione dell’ex romanista è nata l’azione capace di rompere l’equilibrio. Lazzari ha murato Lykogiannis e sul fallo laterale la difesa si è fatta sorprendere. Joao Pedro di testa, Simeone ha fulminato Radu e ha sparato in rete.
A DESTRA. Solo Leiva riusciva con i suoi lanci ad aprire il gioco. Maran aveva scelto Lykogiannis, più difensivo rispetto a Luca Pellegrini. Lazzari spesso andava a sbattere sul greco oppure i suoi cross erano preda di Klavan e Pisacane. Inzaghi, davanti alla panchina, era furioso. Poco Correa, ancora meno Milinkovic. L’unica buona occasione era capitata in avvio a Immobile. E’ stato Strakosha, a un sospiro dall’intervallo, a tenere in partita la Lazio con un miracolo su Nainggolan lanciato in contropiede e poi mettendo in angolo il colpo di testa di Joao Pedro.
PRESSIONE. Dopo l’intervallo la Lazio ha alzato il ritmo e aumentato il palleggio, dimostrando una personalità enorme. Non ci stava a perdere. Crossava solo Lazzari, Inzaghi a sinistra non sfondava, così ha richiamato Lulic per inserire Jony e poi ha tolto Leiva (diffidato) affidando la regia a Cataldi. Così ha allargato il fronte, ma non riempiva l’area, mancava peso. Sono stati Simeone e Joao Pedro, ancora in contropiede, a divorarsi la palla del raddoppio. La Lazio non ha mollato, esibendo un carattere mai visto. Simone ha sganciato Caicedo per Radu. Difesa a quattro, anzi a due, con Lazzari e Jony esterni. Avanti le torri, anche Milinkovic era salito in area, si è inserito persino Acerbi per costruire il gol di Luis Alberto. La Lazio non si è fermata, il Cagliari era alle corde, steso all’ultimo respiro dalla capocciata di Caicedo.
(mano di Faragò, braccio destro) la Lazio segna l’1-1. Tutto ruota attorno a quei 7’ di recupero.
MAXI RECUPERO
Troppi? Per il buonsenso, forse, ma siamo sempre per un arbitro che arbitra e non gestisce. E allora: 5 volte i sanitari in campo (Lykogiannis, Lazzari, Acerbi, Ionita e Nandez) a un minuto a “cura” fanno 5 minuti, più 5 cambi (30” a sostituzione) fanno 4 minuti più 2’30”, dunque 7’30”. Il recupero del recupero è dovuto al cambio che Maran ha fatto al 93’ sull’1-1.