Leão, per una maglia bastano 15’
MILANO - Quindici minuti per riscrivere le gerarchie in attacco. Rafael Leão sta provando a ritagliarsi spazio al Milan, e la prestazione messa in atto dal portoghese domenica contro il Sassuolo nel forcing finale dei rossoneri nel tentativo di scardinare la difesa neroverde, è piaciuta sia all’allenatore che a tutto l’ambiente milanista. Leão sta riscontrando le classiche difficoltà di chi è al primo anno in un campionato straniero, in un club in ricostruzione e con le complessità che comportano continui cambiamenti tecnici e societari. La stagione del portoghese fin qui è stata parecchio altalenante, ed era partita con l’esordio a Udine negli ultimi 15 minuti, poi due panchine di fila nelle vittorie del Milan contro Brescia e Verona. A sorpresa l’ex tecnico Giampaolo l’aveva lanciato nel derby e aveva convinto, infatti ha giocato consecutivamente contro Torino, dove ha fornito anche un assist, Fiorentina, Genoa, Lecce e Roma, prima di finire nuovamente in panchina per tutto il match contro la Spal. Nella sfida alla viola nel frattempo era arrivato anche il suo primo gol in serie A nello stadio di San Siro. Stefano Pioli gli ha concesso qualche minuto nelle partite contro Lazio, Juve, Napoli e Parma, senza mai schierarlo dal principio, e poi contro il Bologna ha dovuto assistere a tutta la partita dalla panchina. Fino ad arrivare ai 15 minuti in casa col Sassuolo, dove Leão ha sfoderato una prestazione di alto livello, colpendo una traversa e un palo.
TENTAZIONE. Qualche centimetro in meno e l’attaccante poteva diventare l’uomo copertina della festa dei 120 anni del club. La rete sarebbe servita anche per il morale, perché Leão dopo 12 presenze e 558 minuti in campo, ha gioito solamente una volta. Troppo poco per una punta dal valore di 30 milioni, nonostante l’età sia una forte attenuante. Ma il Milan ha bisogno dei suoi guizzi e della sua qualità, per questo da oggi Pioli potrebbe studiare un modulo alternativo per l’inserimento a pieno regime del portoghese. La partita contro l’Atalanta non è esattamente l’ideale per fare esperimenti, ma in qualche modo Pioli dovrà risolvere il problema del gol del Milan. E allora le alternative sono due: la prima prevede l’inserimento di Leão nel tridente, in modo da lasciare l’assetto offensivo invariato. La seconda strada è quella del cambio modulo, con il passaggio alle due punte, in modo da sfruttare dall’inizio sia Piatek che Leão. Un’ipotesi abbastanza remota perché Pioli fino ad ora ha provato poco questa soluzione e tendenzialmente vorrebbe mantenere l’assetto tattico che riesce a dare più certezze a tutta la squadra. Ma in un modo o nell’altro il tecnico parmense cercherà di sfruttare Leão con maggiore frequenza per aiutarlo a sprigionare quel talento che ha mostrato solo a intermittenza.
Inserito nel tridente o insieme con Piatek nel modulo a due punte: Pioli ci pensa