Elkann: Via a un percorso che reinventa l’automobile
«Energie alternative, connettività e guida autonoma: anni cruciali»
uali sono i vantaggi, concreti, per FCA e PSA al punto di convincerli a sposarsi, dopo nemmeno cinque mesi di fidanzamento? E quali i legittimi figli, cioè le macchine, che ci si possono aspettare? Argomenti delicati ma ci si può ragionare.
SINERGIE. Il clamoroso risparmio economico generato dalla fusione non conosce legami di sangue, bensì di soldi. Arriverà dalle piattaforme dei veicoli, dalle tecnologie di ultima generazione. Una somma valutata in 3,7 miliardi di euro suddivisi tra il 40%, figlio della condivisione, mentre un altro 40% sarà il risparmio su acquisti e prezzi su vasta scala. Un’ottimizzazione dei costi che… «consentirà al nuovo gruppo di investire fortemente nelle tecnologie e nei servizi che definiranno la mobilità in futuro, contribuendo al raggiungimento degli stringenti requisiti normativi globali sulle emissioni di CO2». Come recita il comunicato congiuto FCA-PSA.
I FIGLI. Gli eredi si possono immaginare, frutti della condivisione delle piattaforme, le moderne fattrici. Per Psa, la Cmp (segmento B), ideale per una nuova Punto e Emp2 (seg. C e D) con tanto di elettrificazione galoppante: nel 2020, PSA avrà 7 modelli ibridi plug-in e 7 elettriche. FCA risponde con il presidio del segmento A, quello che PSA aveva detto di voler abbandonare perchè non più profittabile. Ma con Panda e 500, quest’anno anche elettrica, c’è poco da sottilizzare, senza dimenticare che anche FCA nel 2020 porterà tre ibride e tre mild-hybrid. L’altra chiave per FCA è la piattaforma Giorgio, la base di Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Senza dimenticare il knowhow offroad di Jeep che con Ram è la chiave fondamentale per il ritoorno di PSA negli States.
MANLEY. Sprizza felicità da tutti i pori l’a.d. di FCA che avrà un ruolo esecutivo nella nuova società. «È’ l’unione di marchi incredibili, persone appassionate e competenti. Entrambe abbiamo affrontato momenti di estrema difficoltà ma ne siamo usciti ancora più agili, intelligenti e formidabili. Abbiamo un tratto in comune, quello di guardare alle sfide come opportunità». Manley ha anche negato qualsiasi ripercussione dalla causa GM e dai problemi fiscali con l’Agenzia delle Entrate.
TAVARES. Non meno felice, Carlos Tavares, l’ingegnere pilota: «Questa operazione viene realizzata da due gruppi in ottima forma. Una grande opportunità per raggiungere una posizione ancora più forte e guidare la trasformazione verso un mondo con una mobilità ecologica, sicura e sostenibile e a offrire ai nostri clienti prodotti, tecnologie e servizi d’eccellenza. Questa è la vera sfida. Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto».
ELKANN. Nell’ormai abituale lettera ai dipendenti il presidente annuncia entusiasta: «Nella vita di ogni grande azienda e delle sue persone, alcuni eventi sono immediatamente riconoscibili come pietre miliar. Per FCA, l’accordo che abbiamo appena siglato con Groupe PSA è uno di questi. Siamo all’inizio di un percorso entusiasmante che sta reinventando l’automobile e i prossimi anni saranno cruciali per rimodellare il nostro settore attorno a tre pilastri: veicoli alimentati a energie alternative, guida autonoma e connettività». Evviva gli sposi!
La fusione porterà quasi 4 miliardi di risparmi che saranno reinvestiti