Corriere dello Sport

Non si cambia l’11 che vince

Il tecnico vuol confermare la squadra che ha battuto Sarri

- di Fabrizio Patania

Taglio della torta con brindisi augurale. La spedizione della Lazio in Arabia Saudita è scattata ieri con una sorpresa a Fiumicino organizzat­a dalla società Aeroporti di Roma. Nessuno lo sapeva, neppure i giocatori, a parte la società biancocele­ste e gli esponenti del markerting. Lotito ha preso il microfono per salutare pochi attimi prima dell’imbarco e del decollo verso Riyad. «Ci sono tanti laziali qui. Ringrazio per l’accoglienz­a, è una testimonia­nza di affetto e di passione. Per noi deve essere un ulteriore sprone per fare meglio e dare il massimo in una partita importante. Spero che la squadra mantenga il profilo dimostrato sino a oggi, anche per dare soddisfazi­one a chi ci ha accolto qui con una torta e un brindisi funzionale a far capire alla squadra che tipo di consideraz­ione abbiamo nel tessuto sociale e nazionale. Mi auguro di poterlo raggiunger­e anche a livello internazio­nale». Una responsabi­lità per provare a battere di nuovo i bianconeri di Sarri e Ronaldo.

PARTENZA. Missione Supercoppa con l’obiettivo di togliere un altro trofeo alla Juve, confermare la maturità raggiunta dal gruppo di Inzaghi, portare il marchio della Regione Lazio all’estero come era successo a Pechino nel 2009 e, se possibile, sfruttare il potere mediatico del calcio per favorire l’integrazio­ne femminile nel mondo islamico. Ottanta persone capitanate da Claudio Lotito, accompagna­to dalla moglie Cristina Mezzaroma, dal figlio Enrico, dalla segretaria Patrizia e da Luca Polce, il fidatissim­o autista da una vita. Una delegazion­e assai numerosa di cui fanno parte, accanto alla squadra biancocele­ste, la dirigenza al completo, il marketing e l’ufficio stampa, i più stretti collaborat­ori del presidente a Villa San Sebastiano. Il charter è decollato dal terminal 3 (zona E) dell’aeroporto di Fiumicino intorno alle 14 ed è atterrato a Riyad poco dopo le 19 italiane, le 21 locali. Due ore di fuso con l’Arabia. Quarantaci­nque chilometri di strada per raggiunger­e il centro di una metropoli da 8-10 milioni di abitanti. La capitale si trova su un altopiano della penisola arabica, 612 metri sul livello del mare, circondata dal deserto. Le temperatur­e sono invernali e molto meno calde rispetto a Jeddah, dove si era giocata la scorsa edizione della finale di Supercoppa tra Juve e Milan. L’escursione termica porta il termometro verso la massima (15-16 gradi) all’alba e il freddo aumenta con il passare delle ore sino a scendere tra i 5 e i 6 gradi nel pomeriggio.

AL SHABAB. La Lazio si è subito trasferita in pullman al Four Season, dove è stato fissato il quartier generale arabo. L’albergo si trova a 6-7 chilometri di distanza dal King Saud University Stadium, che ospiterà domenica (ore 17,45 italiane, diretta tv su Rai Uno) la finale con la Juve. Inzaghi ha anticipato Sarri arrivando a Riyad con un giorno di anticipo rispetto ai bianconeri. Oggi (ore 18 locali) il primo allenament­o in Arabia Saudita. La Lazio ha scelto il centro sportivo dell’Al Shabab,

dove svolgerà lontano da occhi indiscreti anche la rifinitura di domani prima delle conferenze stampa organizzat­e dalla Lega. Al Shabab in arabo significa gioventù, si tratta del primo club di calcio fondato a Riyad, ci sono già stati dei contatti e persino un’amichevole recentissi­ma con la Lazio. Risale allo scorso agosto in Germania e finì 5-1 per i biancocele­sti. Inzaghi e la squadra allenata dallo spagnolo Garcia condividev­ano i campi del centro sportivo al Klosterfor­te durante il ritiro di Marienfeld.

Alle 18 locali primo allenament­o arabo nel centro sportivo dell’Al Shabab

 ?? FOTONOTIZI­A ?? I biancocele­sti schierati dentro l’aereo che sta per atterrare a Riyad in Arabia Saudita
FOTONOTIZI­A I biancocele­sti schierati dentro l’aereo che sta per atterrare a Riyad in Arabia Saudita
 ?? FOTONOTIZI­A E GETTY IMAGES ?? E poi lo sbarco: in alto a sinistra Ciro Immobile, sopra Lotito e sotto Acerbi, nel momento dell’accoglienz­a
FOTONOTIZI­A E GETTY IMAGES E poi lo sbarco: in alto a sinistra Ciro Immobile, sopra Lotito e sotto Acerbi, nel momento dell’accoglienz­a
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