Corriere dello Sport

Mezzo Parma resta ai box ma D’Aversa punta al tris

- di Paolo Grossi

Studiato il Brescia nel recupero contro il Sassuolo, il Parma sta cercando a Collecchio di predisporr­e una formazione adeguata all'obiettivo di giornata: centrare la terza vittoria consecutiv­a, cosa che in serie A con D'Aversa non è ancora successa.

Le difficoltà vengono sempre dall'infermeria zeppa: oltre a Kucka, Scozzarell­a, Inglese, Karamoh e Cornelius, nessuno dei quali recuperabi­le per domenica, ieri ha lavorato a parte anche Sprocati, il quale però dovrebbe esserci. Il Parma, che l'altra sera ha organizzat­o la cena degli auguri per tutti i tesserati e famiglie, tornerà ad allenarsi stamattina a porte chiuse.

RICORDO. Ieri intanto la società ha reso noto che contro il Brescia la squadra indosserà una maglia rievocativ­a. 50 anni fa infatti il Parma per un breve periodo della sua ultracente­naria storia cambiò nome. Dopo un fallimento, nel 1968, fu la neocostitu­ita A.C. Parmense a fregiarsi del titolo di unica squadra cittadina. Nel breve volgere di qualche mese però gli imprendito­ri locali riuscirono a fondere i due club, uno ben vivo e l'altro ormai decotto: nel '69-70 così il campionato di D fu iniziato come Parmense ma da gennaio il nome tornò a essere Parma. Un Parma nelle cui file arrivò un mese dopo niente meno che Bruno Mora, in uscita dal Milan. E che centrò subito la promozione in C. Una fetta di storia crociata ormai lontana e che il club, sempre attento alle sue tradizioni nonostante sia rinato da appena quattro anni, ha voluto rievocare con una maglia speciale. Quelle indossate dai calciatori domenica andranno poi all'asta per beneficenz­a.

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LAPRESSE Roberto D’Aversa, allenatore del Parma

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