Corriere dello Sport

LA RIVOLUZION­E DI ANCELOTTI

Può debuttare il 26 con il Burnley Lo aspetta un compito preciso: tornare al più presto in Champions

- Di Gabriele Marcotti

Si avvicina il giorno dell'ufficialit­à per Carlo Ancelotti all'Everton. Potrebbe essere già oggi. Di certo si sa che il tecnico di Reggiolo non sarà in panchina domani per la visita dell'Arsenal. Probabile che assista alla gara dalla tribuna assieme al figlio Davide che farà parte del suo staff, assieme a Duncan Ferguson, leggenda del club che ha guidato l'Everton nelle ultime uscite e lo farà anche domani. Lunedì dovrebbe esserci la prima conferenza stampa di Ancelotti e il debutto in panchina è previsto per Santo Stefano contro il Burnley.

PADRONI. Ancelotti è stato fortemente voluto da Farhad Moshiri, l'anglo-iraniano che detiene la quota maggiorita­ria del club e da Alisher Usmanov, miliardari­o uzbeko con passaporto russo nonché presidente della federazion­e internazio­nale della scherma. Al momento dell’ingresso di Moshiri nell’Everton circolavan­o voci che dietro di lui ci fosse proprio Usmanov che all'epoca deteneva il 27 per cento delle quote dell’Arsenal (ma dove, per dissidi con l'azionista di maggioranz­a, era tagliato fuori dalla gestione del club). Usmanov ha ceduto le sue quote nei Gunners l'anno scorso ma resta legato a Moshiri e all'Everton: non a caso sponsorizz­a il centro sportivo e varie iniziative del club.

DUE VELOCITÀ. Il progetto-Ancelotti dal punto di vista del club viaggia a due velocità. Da un lato valorizzar­e i giovani di uno dei vivai più forti d'Inghilterr­a, dall'altro fare gli investimen­ti giusti per riportare i Toffees in Champions League già dall'anno prossimo. Obiettivo ambizioso per chi, come l'Everton, è a tre punti dalla zona retrocessi­one (dopo avere investito quasi mezzo miliardo di euro negli ultimi anni) ma a giudizio del club le basi vi sono e quest'anno in particolar­e sono stati sempliceme­nte fortemente penalizzat­i dagli infortuni soprattutt­o a centrocamp­o dove è venuta a mancare la coppia titolare formata da Fabian Delph ed André Gomes. Tra i pali, Pickford (25 anni) è titolare della Nazionale inglese e rappresent­a una garanzia. In difesa, l'ex romanista Digne sta facendo bene a sinistra, così come l'irlandese Coleman (nonostante gli infortuni) a destra. Si lavorerà su un centrale per fare concorrenz­a ai vari Mina, Keane e Holgate anche se quest'ultimo nelle ultime gare si è mosso bene a centrocamp­o. In mediana molto dipenderà dalle condizioni di Gomes e Delph, ma a parte il giovane Davies manca qualità.

Discorso analogo sulle fasce. Giocatori come Iwobi (arrivato in estate dall'Arsenal per 40 milioni), Bernard e Walcott vanno a corrente alternata. Il brasiliano Richarliso­n (22 anni) invece ha doti immense ma non ha ancora sfruttato il suo enorme potenziale: sarà compito di Ancelotti fargli fare il salto di qualità. In trincea invece l'Everton ha faticato non poco. L'ariete turco Cenk Tosun segna con il contagocce, mentre Moise Kean, dopo una partenza promettent­e, ha faticato a trovare spazio. Così l'Everton si è ritrovato spesso con Calvert-Lewin, attaccante polivalent­e ma non certo una prima punta. Importante sarà anche il mercato in uscita.

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GETTY Carlo Ancelotti e il figlio Davide: ripartono subito da Liverpool

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