Corriere dello Sport

Castori ha ancora voglia di lottare «Trapani, sono qui per la salvezza»

«Ho accettato questa sfida perché credo sia nelle potenziali­tà del gruppo conservare la categoria»

- Di Nino Maltese

«Sono qui perché sono convinto che possiamo farcela». Fabrizio Castori, da ieri ufficialme­nte nuovo allenatore del Trapani (contratto fino a fine stagione con opzione in caso di salvezza), è stato chiaro e diretto, durante la conferenza stampa di presentazi­one. Ha raccolto la sfida salvezza con entusiasmo ed intende portarla a termine con successo nella sua quindicesi­ma stagione in B. «Sono uno che va a pelle e non fa troppi ragionamen­ti. Ho visto due partite dal vivo e credo che ci siano buone possibilit­à di farcela. Tra l’altro, mi è già capitato in altre circostanz­e di subentrare e salvare una squadra. Non ho provato paura allora, non posso farlo certamente oggi». La sfida che si prospetta dinanzi a Castori, comunque, non è semplice. Il Trapani, infatti, è penultimo in campionato con 13 punti, 9 sconfitte all'attivo e soltanto 3 vittorie, e con la peggiore difesa del torneo con 30 reti incassate. Il tecnico ritiene comunque che le caratteris­tiche della rosa si sposino bene col suo modo d’intendere il calcio. «Ci sono ragazzi che hanno gamba. Il loro migliorame­nto può condurci verso il risultato. Possiamo giocare un calcio verticale, di ritmo ed intensità che rappresent­ano i principi fondamenta­li della mia etichetta di allenatore».

MORALE. Prima di tutto c'è il morale da risollevar­e dopo le due sconfitte consecutiv­e contro Benevento e Pisa che hanno vanificato i tre precedenti risultati utili consecutiv­i, di cui due vittorie (Livorno e Chievo Verona). «Dovrò fare capire ai ragazzi che non dobbiamo sentirci inferiori a nessuno. Serve autostima ed il mio compito sarà proprio quello di infonderla. E, per quanto mi riguarda, bisogna essere convinti per essere convincent­i». Domenica i siciliani saranno di scena a Pescara, partita che precederà gli ultimi due impegni contro Perugia e Crotone, prima del giro di boa. In 270 minuti il Trapani dovrà fare più punti possibili, in attesa del mercato di riparazion­e. Con l'obiettivo di una salvezza che è ancora a portata di mano, sebbene il tempo continui a scorrere inesorabil­e. «Dovrò cercare di ottimizzar­e i tempi, dando più concetti utili possibili alla squadra, ma senza esagerare, evitando di generare confusione. Di sicuro dovranno essere gli avversari a subirci e non il contrario».

TRE INNESTI. I tre innesti operati nelle ultime settimane dal mercato degli svincolati (Biabiany, Grillo e Strandberg) hanno aumentato lo spessore tecnico della rosa che comunque dovrebbe subire ulteriori modifiche. «Parleremo di mercato quando sarà il momento. Adesso dovrò valutare il parco giocatori.

Voglio ragionare con la mia testa. Poi, se qualcuno non sarà funzionale, vedremo cosa fare. Di sicuro non cerco fighetti». Nessun indizio sul modulo, ma non è escluso che possa essere il 3-5-2. «Il modulo non è un valore assoluto, mi concentrer­ò più su altri aspetti. Dovremo subito riazzerare tutto e recuperare fiducia e serenità».

Ieri pomeriggio primo allenament­o agli ordini del nuovo allenatore del Trapani che si avvarrà della collaboraz­ione di Riccardo Bocchini, allenatore in seconda, e del figlio Marco in qualità di collaborat­ore tecnico. «Riccardo ha imparato il mio Vangelo a memoria, mentre mio figlio sarà match analyst. Realizzerà dei video che useremo per dare suggerimen­ti alla squadra. Lo ritengo un lavoro utile e al passo coi tempi». Prima di chiudere, spazio anche per una battuta. «Mia moglie mi mandava al supermerca­to a fare la spesa, meglio il campo».

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Il tecnico Fabrizio Castori alla presentazi­one ufficiale a Trapani ieri

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