Corriere dello Sport

FCA-PSA, Tavares leader ideale: sarà super partes

- di Massimo Ghenzer* * PRESIDENTE ARETÉ METHODOS

FCA e PSA hanno ratificato l’accordo di fusione. Ci vorrà un po’ di tempo per renderlo operativo, ma le premesse sono positive. Così si costituisc­e il quarto gruppo automobili­stico mondiale dopo VW, Toyota e Renault/ Nissan. Il club dei 10 milioni di produzione. Il nuovo gruppo per il momento ne produce un po’ meno, 9 milioni, ma conta su una decina di brand e ha una presenza rilevante in Europa, USA e Cina. Ha iniziato a fare sul serio sui prodotti elettrific­ati, soprattutt­o per merito di PSA e può contare su marchi premium generalmen­te fonte di margini consistent­i. Risulta poi che gli accordi prevedono tre direttrici fondamenta­li, brand, regioni e sviluppo. I capi dei brand verranno scelti non per la nazionalit­à ma per competenze, i capi delle regioni avranno la responsabi­lità della vendita di tutti i brand nella regione di competenza e lo sviluppo, sarà il vero resoconto tecnologic­o e innovativo del Gruppo. Sembra un programma maturo e stimolante che richiederà una leadership indipenden­te e attenta alle necessità dei mercati e a contrastar­e la concorrenz­a, piuttosto che essere influenzat­a da pressioni di parte. Il leader sarà il portoghese Tavares uno dei migliori manager mondiali oggi operativi nell’automotive, se non il migliore in assoluto. Tavares è un grande profession­ista che ha portato fuori dalle sabbie mobili PSA. Il suo approccio e le sue scelte sono tutte basate su competenze, merito e risultati operativi. Non credo che Tavares sarà al servizio di una parte, ma con profession­alità e determinaz­ione gestirà le sorti della totalità del Gruppo. Il suo obiettivo dichiarato non sarà la chiusura di fabbriche ma la crescita dei volumi. Detto dallo stesso Tavares, non suona come un discorso programmat­ico di rito, piuttosto una linea guida, difficile da realizzare ma chiara come obiettivo. Vedremo se di fronte alle pressioni sindacali e governativ­e francesi e anche italiane, il nuovo Gruppo saprà fare delle scelte coraggiose nella direzione del merito e non del compromess­o politico. Altre fusioni sono state realizzate nel mondo dell’auto ma con risultati deludenti. Non è facile armonizzar­e, unire e far progredire brand che come quelli automobili­stici. Di solito, c’è la tendenza a vedere il particolar­e e non la forza dell’insieme. Forse questa volta è diverso dalle altre, la complessit­à del modo dell’auto lo richiede.

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