MI MANDA GHEDINA
Il cortinese sulla Saslong ha vinto quattro volte «Decisive la partenza e le Gobbe del Cammello»
All’ombra dell’amato Sassolungo, per vincere dove non gli è mai riuscito. Nella ricca collezione di trionfi di Dominik Paris manca all’appello proprio la pista di casa: soltanto un anno accarezzò il successo, nel dicembre del 2014, quando fu terzo in discesa e poi secondo nel superG di 24 ore dopo.
Dall’inverno successivo, le due gare sono invertite e così la prima occasione per il gigante altoatesino sarà nella disciplina in cui sarebbe meno forte, ma di cui possiede la sfera di cristallo ed è campione iridato in carica, mentre quella che gli sta più a cuore arriverà domani.
La partenza della discesa sarà abbassata di 200 metri, come ieri nell’unico test cronometrato in cui Domme ha chiuso quarto. «Le condizioni della pista sono buone - il commento del jet azzurro - Ci sono tante gobbe quest'anno, si sta molto in aria ma ho preso le misure e ho un buon feeling. Qui ho fatto sempre un po' fatica, ma voglio cambiare questa tradizione. Psicologicamente e fisicamente sto bene e soprattutto mi diverto, questo è molto importante, poi vedremo cosa accadrà nel weekend».
CONSIGLI SPECIALI. La Saslong è una pista dal fascino speciale, incastonata com’è nella splendida natura delle Dolomiti. Per domarla per la prima volta, Domme ha chiesto consiglio a chi la conosce meglio di tutti tra le leggende azzurre: Kristian Ghedina, che qui calò il poker, imponendosi in discesa nel 1996, 1998, 1999 e 2001. Ma c’è un episodio che l’ha legato ancor di più a questo tracciato: nel 2004, infatti, un capriolo gli corse accanto mentre scendeva in picchiata. «In un primo momento pensavo fosse un ragazzino, intrufolatosi in pista come facevo io da piccino a Cortina - ricorda con un sorriso il 50enne veneto - Soltanto all’ultimo istante l’ho messo bene a fuoco e, per fortuna, lui ha proseguito per la sua strada, così non l’ho travolto».
Domani tornerà in Gardena per assistere allo spettacolo della prova più adrenalinica. «Tra prove e gare, ho perso il conto di quante volte ho fatto questa pista, ma credo di superare le cinquanta - racconta - Adoravo la Saslong e potrei farla a occhi chiusi. Il mio tratto preferito? Le Gobbe del Cammello, temute da tanti, ma speciali per me, perché ho sempre amato i salti».
DETERMINAZIONE. Ghedo racconta poi le ultime dritte date a Domme: «Ci siamo visti a pranzo lunedì e mi ha chiesto dove si vince sulla Saslong. Io sono un chiacchierone, mentre lui è più riservato, ma mi piace perché poi in pista è determinato come lo ero io. È una pista che non gioca a suo favore perché lui preferisce una neve ghiacciata, ma gli ho detto che se trova il giusto compromesso e lascia correre gli sci, può dire la sua.
Poi, sarà importante una buona partenza: la velocità che si prende nella parte alta la si porta fino al traguardo».
Nonostante l’addio di Aksel Lund Svindal, recordman con 7 sigilli (5 superG e 2 discese), la Norvegia sarà ancora la nazione più temibile, come dimostrano i primi due tempi in prova firmati da Kjetil Jansrud e Aleksander
Kilde: basti pensare che nelle ultime 14 gare gardenesi, in 9 occasioni il successo è stato ottenuto da uno dei tre jet scandinavi. E in superG, la statistica è ancora più schiacciante, con Svindal e Jansrud capaci di fare 6 su 7 dal 2013 a oggi. Contro la tradizione e il tabù, Domme vuol prendersi la pista di casa.